Quel 46.78 sembrava impossibile non solo da battere anche solo avvicinarlo. Un limite umano invalicabile? Un crono antelitteram e per questo resistente ad ogni attacco?
Forse sì e serviva un norvegese senza paura di sfidare l'impossibile per riscrivere le gerarchie mondiali di specialità. Da questa notte, possiamo a pieno titolo direi che c'è un prima e un dopo Warholm! Ma come? Il record del mondo lo aveva già fatto, il primato era già suo, come può essere che oggi abbia varcato la soglia della leggenda?
Un passo indietro. Chi poco poco ha seguito le vicende mondiali dell'Atletica, anche solo seguendo i grandi eventi di avvicinamento alle Olimpiadi nell'ultimo anno, sapeva che i 400 hs ai Giochi sarebbero stati spettacolari perchè sulla scena non c'era solo il norvegese, ma anche un americano capace, prima del 46.70 di Warholm, di arrivare a soli 2 centesimi da Young.
Alle 5.20 il silenzio regna all'Olympic Stadium. Corretto prima della gara, ma quello che è successo, avrebbe meritato l'ovazione di uno stadio pieno, gremito di pubblico festante. Per i pochi che non lo sapessero le Olimpiadi si disputano senza pubblico.
Rai Benjamin vs Karsten Warholm. Si gioca "solo" il titolo olimpico o qualcosa in più? 46 secondi tiratissimi, scintille (è una metafora!) sotto le scarpe, le macchine perfette-atleti si lanciano sul traguardo, un Ufo è atterrato a Tokyo. 45.94! Primo uomo a scendere sotto i 46", 7 decimi e mezzo sotto il suo record del mondo, ovviamente anche record olimpico, record europeo e record nazionale. Karsten Warholm è nella leggenda dell'Atletica Leggera.
L'enfasi porterebbe a dire, mai vista una prestazione del genere e mai se ne vedrà altre, ma l'abbiamo pensato tante altre volte, certo è che il norvegese è senza dubbio un extraterrestre. Dalle 5.30 credo alla vita oltre la Terra, forse anche oltre il sistema solare. Warholm non è umano!
Alle sue spalle? Succede qualcosa di straordinario, ma viene oscurato dalla stella norvegese. Quell'americano che a giugno sembrava pronto a essere l'erede del suo connazionale recordman si trova a correre in 46.17, quarantasei e diciassette! Secondo crono all time, anche lui sotto il muro del precedente record del mondo! Basta? Nemmeno per sogno. L'uragano Warholm che si è scatenato sullo stadio di Tokyo, si porta dietro un podio mai visto. Il brasiliano, vittima da bambino di un incidente domestico e per questo porta i segni sul corpo delle ustioni, Alison Dos Santos corre in 46.72, scendendo per la prima volta sotto i 47" e migliorando anche lui il vecchio primato olimpico di Young.
In gara anche il nostro Alessandro Sibilio che chiude 8° in 48.77.
Foto: Colombo/Fidal
CALENDARIO dell'Atletica italiana
GALLERIA FOTOGRAFICA Colombo/Fidal
Martedì 3 agosto
2.00 Triplo M Qualificazione BOCCHI, DALLAVALLE, IHEMEJE
2.05 1500 M Batterie
2.20 Giavellotto F Qualificazione
2.45 400 F Batterie
3.50 Lungo F Finale
4.05 200 M Batterie DESALU, INFANTINO
5.20 400hs M Finale
12.10 110hs M Batterie DAL MOLIN, FOFANA
12.10 Peso M Qualificazione FABBRI, PONZIO, WEIR
12.20 Asta M Finale
13.00 5000 M Batterie CRIPPA
13.35 Martello F Finale FANTINI
13.50 200 M Semifinale ev. Desalu, Infantino
14.25 800 F Finale
14.50 200 F Finale
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