Scrivere significa accantonare la partigianeria, l'essere tifoso deve rimanere in un angolo dei pensieri, ma lontano dalle dita che pigiamo su una testiera. Non importa che sia un piccolo blog come Bio Correndo o il giornale più seguito al mondo. E' una regola non scritta di deontologia spicciola.
Foto: Colombo/Fidal
Ebbene, oggi non sono riuscito a scindere le due cose, ma a distanza di qualche ora alcune riflessioni razionali sono emerse, seppur ancora con la testa che gira come durante e dopo una bevuta epica.
Il mio sport da adolescente, l'ho detto tante volte, è stato il nuoto e nell'epoca in cui ero nuotatore, gli italiani dell'acqua clorata subivano una serie di sconfitte internazionali che ricordano molto quelle recenti degli azzurri dell'Atletica. Il cambio di passo negli anni successi è stato determinante per avere una Italia del nuoto vincente e protagonista. In tante occasioni mi sono chiesto cosa servisse per l'inversione di tendenza, ora lo so. Mietere successi, anche inaspettati, per portare tanti nuovi giovani nei campi di Atletica di ogni città più o meno grande.
L'entusiasmo è la forza motrice, il voler emulare i campioni lo spirito che permette di avvicinarsi ad uno sport e l'Atletica Leggera questa volta esce come LO SPORT azzurro di queste strane e straordinarie Olimpiadi.
Mai l'Italia ha vinto 5 ori nemmeno quando a vestire la divisa della nazionale erano atleti della portata di Mennea, Dorio, Simeoni, Cova, Panetta, Mei. Ecco, questo è anche un successo del neo presidente della Fidal, quel Stefano Mei che si è trovato, eletto dalle società italiane, a guidare la spedizione azzurra dopo il rinvio per la pandemia. E' a pieno titolo sul carro dei vincitori, non può essere diversamente. Questo successo pieno e senza i ma tipicamente italiani, deve essere lo sprone per lavorare ancora di più e meglio per l'interno movimento. E' una grande occasione quella che abbiamo davanti nei prossimi mesi che va sfruttata nel massimo delle potenzialità. Una moltitudine di ragazzi e ragazze si apprestano a iscriversi a settembre, il sostegno a largo raggio e l'incentivo a riceverli deve essere promosso come obiettivo primario.
Due menzioni speciali per la giornata di oggi. Lorenzo Patta. Un oristanese con un oro al collo olimpico. Ho vissuto sei anni in quella provincia, mi sento a casa nel sentire la parola Sardegna, ancora di più Oristano. Un piccolo grande uomo campione olimpico a cui va il mio pensiero quasi fraterno di orgoglio per un atleta che sotto pelle è impresso l'orgoglio sardo. La sua e anche mia terra è stata brutalmente attaccata dai piromani nelle settimane scorse, il suo successo per far tornare il sorriso, per l'identità quella non c'è problema. Un sardo è sardo sempre.
E poi c'è lui. Filippo Tortu, anche qui torna la Sardegna con papà Salvino, ma Filippo lo geolocalizziamo in Brianza. Territorialità a parte in tanti, tantissimi devono le scuse a lui e a suo padre. Da questo speaker corner e dai canali social ad esso connessi, l'ho ripetuto più e più volte in modo anche stucchevole. Abbiamo due atleti di primo piano, non ci si deve dividere, non si deve tifare per l'uno o per l'altro, ma soprattutto non si può affossare un gioiellino tutto italiano nel momento della difficoltà
Il 9.99 di Madrid di tre anni fa aveva fatto credere in una crescita esponenziale che alla conta dei fatti non c'è stata. Certo, Filippo non poteva essere soddisfatto della sua Olimpiade prima della staffetta di oggi pomeriggio e come poteva. Quello che però è stato indigesto in questi anni è il maltrattamento social e non solo, il colpevolizzare la guida del padre come il male del ragazzo oltre che additare lo stesso atleta come incapace.
Oggi nessuno si osa ad alzare la mano per contestarlo, ci mancherebbe ancora. Quel rettilineo finale della 4x100 lo ha lanciato nell'iper spazio dei supereroi e ringrazio con tutto il cuore chi ha deciso di metterlo in ultima frazione. E' lui il personaggio del giorno, è a lui e al padre che si deve chiedere scusa e lui con le sue lacrime incontenibili ci ha reso ancora di più orgogliosi di essere italiani.
Le sue social parole:
Questa emozione supera ogni immaginazione.
È il sogno nel cassetto che non riesci nemmeno a nominare.
Il brusio che ti tiene sveglio la notte.
Il pensiero che ti permette di spingerti oltre ogni limite.
La sveglia che ogni mattina ti fa alzare dal letto con un obiettivo da raggiungere.
Il premio che ti ripaga di ogni sofferenza, delusione e sconfitta.
Io non so ancora che cosa sia successo. So solo che siamo in cima al mondo. E da qui è tutto bellissimo.
IL MEDAGLIARE AZZURRO (38)
ORO: 10 (superato Rio!)
Argento: 10
Bronzo: 18
LE MEDAGLIE DELL'ITALIA NELLA STORIA DELLE OLIMPIADI
Tokyo 2020 - 38
Los Angeles 1932 - 36
Roma 1960 - 36
Atlanta 1996 - 35
Sydney 2000 - 34
Atene 2004 - 32
Los Angeles 1984 - 32
TUTTI I PODI DELL'ATLETICA DI OGGI 6 AGOSTO
50 km Marcia U
Argento Jonathan Hilbert (GER)
Bronzo Evan Dunfee (CAN)
20 km Marcia D
5000 U
400 D
1500 D
4x100 D
4x100 U
CALENDARIO dell'Atletica italiana
GALLERIA FOTOGRAFICA Colombo/Fidal
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