venerdì 8 novembre 2013

Una scelta difficile..

La mia dieta si basa essenzialmente sul principio del buon senso. Prodotti freschi, possibilmente di stagione, riso più che pasta, frutta secca in quantità e qualche sfizio con i dolci (latticini free) per dar sfogo alla mia golosità. Le proteine sono il dilemma di ogni pasto non essendo particolarmente amante della carne. Grazie ai tanti siti che parlano di cucina e alla creatività di Arianna, ecco che i legumi diventano spesso il secondo o la fonte proteica del piatto unico. Non disdegno nemmeno le uova e il pesce, ma negli ultimi anni piselli, lenticchie, fagioli, soia e ceci non mancano mai nella dispensa e le preparazioni sono molteplici. Dalle zuppe alle polpette passando per gli hamburger con un uso discreto di spezie e dove non  arriva la fantasia ci pensano le letture sui media specializzati. Ogni tanto un tarlo mi assale:"E se diventassi vegetariano"? Analizzo i pro e contro, valuto, forse mi scruto per capire se questa presa di posizione, o meglio stile di vita possa avere un fondamento, non in generale, ma su di me. Cambierebbe molto nelle mie abitudini?

No. Sarei pronto al grande salto? Forse. Ma alla domanda "Sarebbe un sacrificio o una scelta priva di conseguenze" vacillo e mi rendo conto che le motivazioni non sono così forti, né dal punto di vista etico ambientalista, né dal punto di vista socio culturale. Probabilmente nella vita di tutti i giorni potrei senza alcuna pena eliminare carne e pesce compensando in altro modo, ma dovermi privare delle cucine regionali, dei piatti tipici della tradizione di ogni singolo posto in cui mi trovo sarebbe una rinuncia troppo grande. Sedersi ad un tavolo e gustare la bagna caoda, gli agnolotti e un brasato in Piemonte, il maialetto arrosto e la pecora bollita in Sardegna, il tonno di Carloforte, gli arrosticini in Abruzzo, l'abbacchio e la porchetta nel Lazio, il pesce nelle sue declinazioni in una delle tante località di mare è per me un momento di conoscenza e di sapere. Apprendere attraverso la cucina, gustare la storia che deriva dalla preparazione di un piatto che spesso è originato da un episodio o semplicemente legato indissolubilmente a quel territorio; se poi i commensali, ma ancor di più il mio ospite o chi  mi ospita è sulla mia stessa linea d'onda allora la conversazione e le storie che nascono sono il vero momento di crescita. Una terra un sapore un profumo ed ecco che tutto svanisce, torno nella mia cucina, senz'altra velleità vegetariana, solo con il buon senso di riuscire ad organizzare dei pasti completi dal punto di vista nutrizionale, appagando i gusti della famiglia fino al prossimo dubbio:"E se diventassi vegetariano"? E ricomincia il giro immaginario delle tipicità regionali..

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Cesto autunnale


9 commenti:

  1. Il tuo pensiero fila liscio come l'olio ma il dubbio iniziale ti rimane.
    Penso che un po' tutti (specie i podisti) rimaniamo un po' spaesati nella selezione del tipo di cucina e di alimenti, da usare o da eliminare, ma come dici nelle prime righe del post con il principio del buon senso e con le nozioni acquisite in quanto atleta possiamo sviluppare, migliorare la sensibilità della ricerca dei nutrienti che il fisico ci chiede e di cui ha realmente bisogno in un determinato momento. Il mio dubbio viaggia sempre nei limiti del cibo da usare (perché mi fa bene) o in quello da eliminare (perché mi fa male o non mi serve) a prescindere dalla scelta vegetariana o no.

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  2. Sai che io una volta, per test, ho fatto un'intera settimana da vegetariano?! Ne scrissi da qualche parte all'inizio, ma non feci mai un resoconto finale dell'esperienza, perchè in fondo non avevo neanche faticato ad abbandonare la carne. A livello fisico non ti mancherebbe niente, certamente. A livello psichico però è un pò difficile resistere al richiamo di certe pietanze. La mia esperienza finì con una gara a San Teodoro: nel post-gara davano malloreddus con il sugo di carne. :D

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  3. ogni viaggio inizia dal primo passo: fatti aiutare.....
    http://valdovaccaro.blogspot.it/

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  4. @Giuseppe&@Mario: Scrivendo questo post mi decidevo in un senso e immediatamente nell'altro. Come ho scritto non sono abbastanza motivato per questo passaggio, anche se prima o poi chissà. L'aspetto della socializzazione a tavola è il fattore che più mi frena, sono troppo curioso e lo è ancor di più il mio palato per escludere certe preparazioni.

    @Theyogi: Ho già inserito Valdo Vaccaro nei miei preferiti, di spunti sembra foriero e pian piano conoscerò il suo punto di vista. Grazie per la segnalazione.

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  5. Migliorare l'alimentazione e la cottura, ridurre il consumo di carne e di uova, di pesce e di latticini è già un grande passo, perchè in generale penso che se ne abusi e si stia perdendo la qualità nelle preparazioni. Ultimamente ci riflettevo molto anche io sul dilemma.. più per una scelta ecosostenibile e verso il rispetto degli animali.. che nutrizionale.. e devo premettere che quando aumento l'assunzione di frutta e verdura mi sento più elastico, lucido e fresco.. ma senza carne mi sento debole. Penso che l'uomo ancora non può cambiare abitudini alimentari così velocemente (non penso che il corpo umano si adatti così repentinamente ad un cambio di alimentazione, dal punto di vista fisico e mentale.. togliendo addiritura una parte importante come i secondi a base di carne e cercando dei sostituti nutrizionali (che portano il nutriente ma aumentano o introducono l'assunzione anche di altro.. fibre, zuccheri, grassi, vitamine etc.... creando squilibri.. può andar bene per alcuni ma non per tutti..) ma in qualche generazione (sopratutto nella cultura alimentare occidentale) si potrebbe tentare di avviarsi verso un'alimentazione vegetariana adattandosi nel tempo (che reputo assolutamente la soluzione migliore..anche alla luce di quello che si può accumulare e trovare nelle carni di questo secolo e sul fatto che quel passaggio in più che fà l'energia accumulata nei vegetali per arrivare fino a noi mi desta sempre un po di fastidio.. ^_^).. anche grazie alla diffusione sempre maggiore di tantissimi prodotti vegetali e un rispetto verso il territorio, la biodiversità e della vita animale, rispetto che crescerà sicuramente con l'aumentare della popolazione (almeno spero). Cmq un discorso lungo.. che và approfondito con conoscenze scientifiche e dati sulla qualità dei prodotti, infatti, magari, il mio pensiero può essere banale e anche distrutto da un nutrizionista. In conclusione, per esempio, non credo che le carni di oggi siano sane come un tempo, più controllate si.. ma piene di chissà cosa.. sopratutto il pesce... tempo fà avevo letto un articolo scientifico sulla qualità dell'acqua e gli impatti sui salmoni da far paura.. ..ma prima di tutto bisogna migliorare proprio tutta la qualità della nostra vita, anche quella di tutti gli altri alimenti e di ciò che c'è intorno a noi.. in Italia mi sembra prematuro diventare vegetariano e poi consumare magari prodotti coltivati in campi contaminati (alle volte neanche ne veniamo a conoscenza e possiamo ritrovarceli anche nei prodotti di "marca"), bere acqua dalle bottiglie di plastica.. o di rubinetto (Dio solo sà come si fà a ritenerla bevibile con tutti i buchi della rete idrica e conseguenti infiniti lavori e sostanze immesse per tenerne normali i valori ), respirare aria inquinata delle città.. ed etc. (possiamo dire che nonostante la riscoperta di una produzione "biologica" il continuo aumento dell'inquinamento rende di fatto sempre meno biologico ciò che mangiamo.. sopratutto se i cibi passano poi per diversi ordini di trasformazione prima di arrivare in tavola) io penso, alla fine, perchè si diventa vegetariani? per la salute, perchè la carne ci fà male? per l'ambiente? per una moda sociale? perchè amiamo gli animali? e poi.. ma cosa ci uccide prima? oggi solo una forte convinzione per la salvaguardia dell'ambiente e l'amore per gli animali ci possono convincere a diventare definitivamente vegetariani.. ma se il nostro corpo non ne ottiene evidenti benefici, se non avessimo a disposizione tutta una serie di alimenti prima difficilmente reperibili.. non ci sarebbe il motivo, oltretutto un po la vita và vissuta anche con il palato :) :)

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    1. Davide hai toccato tanti temi che diviene difficile rispondere con un commento, credo che l'idea generale sia sempre di usare il buon senso. Giusto ieri sera un collega in macchina mi parlava del suo regime alimentare. Le sue proteine animali di un giorno sono quelle che io mangio in tre settimane, ma senza esagerare!! Capire quali sono gli alimenti che ci creano problemi: gonfiore, problemi intestinali ecc. è un altro aspetto fondamentale dell'alimentazione, ma il discorso è lungo e sarebbe meglio farlo davanti a un bel bicchiere di Monica di Sardegna!

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  6. Ciao Fausto! Guarda, dalla mia esperienza personale, come forse hai già potuto leggere in uno dei miei post, sono vegetariano dall'eta di 15 anni, quindi da metà della mia vita. Devo dire che sono stato avvantaggiato in questo, avendo in casa mia madre, vegetariana da quasi 26 anni. La svolta definitiva, poi, è avvenuta grazie all'incontro di alcuni attivisti di "Agire Ora Alessandria", gruppo di volontari vegetariani che si battono per la tutela dei diritti animali e che mi mostrarono video terribili di ciò che accade nei mattatoi. Dietro a tutte queste prelibatezze regionali, come tu scrivi, devi considerare che ci sono atroci sofferenze inferte agli animali, oggi giorno con l'unico obiettivo di soddisfare il palato. Comunque ci sono ottime specialità regionali, anche a base solamente di frutta e verdure tipiche... Comunque, diventare vegetariani significa proprio cambiare stile di vita, e l'input che ti spinge a questo, non è una moda, piuttosto una spinta etica con l'intento di nutrirsi senza provocare sofferenza a nessuno, in questo caso agli animali. Una scelta radicata nel cuore e nella mente, frutto di un percorso di crescita personale..
    Ti passo qualche interessante link di approfondimento:
    http://www.youtube.com/watch?v=zRoiVrxTzMc
    http://www.youtube.com/watch?v=BPfXeC2LcNo&feature=c4-overview-vl&list=PLD73444E08CE2A122
    E un consiglio letterario, Lev Tolstoj "Contro la caccia e il mangiar carne": http://guide.supereva.it/vegetarismo_e_veganismo/interventi/2001/07/53413.shtml
    Agire Ora Alessandria: www.agireora.org

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    1. Giornate frenetiche e solo ora riesco a rispondere. Di fondo mi manca una forte motivazione etica e senza quella è difficile mantenere a lungo una presa di posizione del genere. Ma chissà che un giorno non si accenda la lampadina del vivere senza sfruttare gli animali come fonte alimentare. Chissà!

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