venerdì 22 novembre 2013

In memoria di Luca, in memoria di 16.

...Soprattutto, non è colpa della natura. Chi non dimostra amore per la sua terra e specula continuamente in nome del dio danaro merita pene infernali. Certa classe politica andrebbe esonerata, mandata a spietrare, a rifare le massicciate delle strade tirate su con troppa sabbia e poche pietre. E’ tempo di arrotare le dentiere e muovere verso la Bastiglia, la misura è colma. Michele Licheri
Urzulei in Ogliastra, un paese del Supramonte dal nome difficile da pronunciare che, se non fosse per una sventura, probabilmente passerebbe inosservato con i suoi 1300 abitanti, ma Luca arrivava da lì, con chissà quali origini visto che il cognome richiama altre aree d’Italia. Arrivava sì, perché in un pomeriggio ciclonico il proprio mestiere non lo poteva fare e così aveva deciso di uscire insieme ad altri tre colleghi per vedere se poteva essere d’aiuto. Sulla strada tra Oliena e Dorgali incontra un’ambulanza che aveva soccorso una ragazza in ipotermia, d’istinto la scortano, ma ecco l’imprevisto, una voragine su di un ponte, una maledetta falla e giù di schianto per 4 metri.
Il pericolo è un dettaglio nel nostro mestiere, ci pagano per questo dirà qualcuno e spesso del pericolo scampato ce ne accorgiamo la sera, prima di addormentarci, quando il dovere è fatto. Ma quali pensieri Luca scorrevano nella tua mente, quando l’idea era solo quella di salvaguardare la vita degli altri, quando potevi rimanere in Ufficio, visto che i latitanti per quel giorno potevano respirare, ma solo per quel maledetto ciclonico giorno? Nel vuoto avrai imprecato contro il clima, contro la Sardegna o contro chi ha ridotto così la tua e anche po’ mia terra? Avrai invece stretto a te l’immagine della tua famiglia? E chi li ha avvisati? Il Questore, il tuo Dirigente o un amico-collega che ha saputo avvolgere tua moglie e i tuoi figli con un abbraccio prima che con le parole? Mio dio, come hai fatto a resistere a quella scena? Tu, etereo su di loro, increduli e distrutti dalla notizia, non più in carne ed ossa, ma vestito solo dell’Amore che potrai dar loro dalla nuova terra in cui ti trovi. Luca buon viaggio ovunque tu stia andando e qualunque sia la tua destinazione.

8 commenti:

  1. Anch'io faccio parte delle Forze dell'Ordine, e so cosi si prova perdere un collega in servizio. Purtroppo in certi casi non ci tiriamo mai indietro è la nostra natura.

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  2. buon viaggio Luca, buon viaggio alle vittime della natura e (soprattutto) dell'opera dell'uomo

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  3. Se tutto fosse andato come al solito sarebbe rimasto un perfetto sconosciuto, uno che faceva il suo lavoro con serietà e professionalità, magari persino disprezzato da certa parte di questa società.
    Quando per l'opinione pubblica diventi un eroe significa che qualcosa ha rotto quella routine, che tutti possono parlare di te in toni magniloquenti, come se solo la morte abbia diritto di elevarti a quel rango e non tutto quello che già avevi fatto nel più totale anonimato.
    Luca era già un eroe, solo ora se ne sono accorti.

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  4. Sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo; l'uomo appartiene alla terra. Qualsiasi cosa accada alla terra, accade ai figli della terra. L'uomo non ha tessuto la stoffa della vita, è solo un filo in essa. Qualsiasi cosa lui faccia alla stoffa, la fa a se stesso." (Discorso di un capo tribù indiano).
    Penso che dietro a queste tragedie che alcuni chiamano fatalità ci sia sempre e comunque la colpa dell'essere umano,la natura non c'entra nulla.
    La mia più completa e grande solidarietà alla famiglia.

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  5. Riassumendo i vostri commenti e le mail ricevute.. Siamo alle solite. Cementificazione, avidità, mal governo, inettitudine e il fato, ahinoi fra poche ore e pochi giorni la notizia sarà fagocitata e non ci si ricorderà del dissesto, del dover fare, dell'emergenza che ormai emergenza non è, essendo una costante il dissesto idrogeologico. Ringrazio tutti, sia a chi ha lasciato un commento qui e chi l'ha fatto via mail o tramite una telefonata. Nel mio piccolo tramite il circolo sardo di Alessandria farò una donazione. Sul blog di Matteo Raimondi tante altre iniziative..

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  6. Ringraziamo gli speculatori che a turno ci donano quest'incredibili dolori. Morire ancora così....Non ci siamo!

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  7. Si può morire in divisa??
    No!!
    Non si deve e non si può morire per un fatale destino di un cazzo di ponte. Ora ,purtroppo,c'ė un angelo che indossa la nostra divisa. Ora sei li dove non arrivano gli ordini dei superiori, dove nn esistono turni e giorni Di lotta contro il male. Ora sei lì, sei nell'Olimpo dei cieli dopo una vita di amore e sacrifici. Come tutti i veri poliziotti che vivono sulla strada hai teso,come sempre, l'arco che hai per scoccare la freccia la su tra la luna e il sole per salvare ancora una volta una VITA.
    Continuerai ad aiutare i tuoi cari e le persone che ami dal cielo.
    Ciao collega

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    1. Grazie Jo la Rondine! Sapevo che non potevi essere insensibile a quello che è successo, nè tantomeno banale nel commento. Spero che prima o poi le mie e nostre parole arrivino alla famiglia

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