martedì 9 aprile 2024

Le foto del 38° Trofeo AVIS Casale Monferrato ed il Bio pensiero ecocompatibile.

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Il Trofeo AVIS Casale per chi scrive (Fausto per l'occasione) ha un valore speciale. Casale è la mia città di origine, qui ho vissuto dagli zero ai 20 anni, la donazione sangue è il valore passato in testimone da mio padre Giuseppe con il primo braccio aperto in senso stretto ed astratto quale piccolo-grande gesto altruistico delle donazione del sangue con la 1^ che risale proprio al compimento dei 18 anni: un'era geologica fa.

Domenica è stato anche il mio rientro alle competizioni sportive dopo 5 anni o meglio dall'ultima con un piglio agonistico. Qualche estemporanea partecipazione c'è stata ma sempre per questioni estranee alla corsa e più spesso per celebrare la memoria di qualcuno come Enrico Carminati e Nanni Loi o per un fine benefico.

Le sensazioni provate sono state quelle ricercate soprattutto nello sfidare la fatica sapendo che sarebbe arrivata con tutta la sua forza dirompente già da metà della salita di San Giorgio, ma soprattutto nel tornare a vivere l'ambiente da podista e non solo da osservatore esterno. Un Grazie a tutti quelli che si sono rallegrati ed hanno gioito nel rivedermi con il pettorale indossato e con la divisa da gara.

Nelle premesse però, per mantenere l'attenzione anche sul tema "Non siamo solo podisti", mi sarebbe piaciuto correre con un vessillo che desse un segnale o che fosse indicativo di valore condiviso o condivisibile, ma a parte il solito e mai banale braccialetto per Giulio Regeni è mancato lo spunto risolutore, ma come sempre è l'attualità o un episodio a venire in soccorso.

Gli organizzatori hanno previsto un punto acqua appena dopo aver scollinato dall'ultima erta e come un miraggio ecco la postazione con i bicchieri di plastica colmi d'acqua. Ne prendo uno al volo. Ne bevo un sorso, mi bagno il viso come per scacciare via le scorie della fatica e l'acqua finisce. Che fare del bicchiere di plastica? Un contenitore dove buttarlo non c'è. Gettarlo a terra "tanto c'è chi lo raccoglierà"? Oppure dare il buon esempio e aderire al comportamento virtuoso visto al Giro del Morto dello scorso anno di Federica Laino?

Come si può vedere dall'immagine di copertina il bicchiere è arrivato fino al traguardo. In vista per la foto e poi riposto tra slip e svolazzini per avere le mani libere. Cari organizzatori e atleti, rinnovo l'invito già fatto in passato. Un bidone ad 80-100 metri dal punto acqua può essere utile per non gettare a terra alcunchè e con la giusta comunicazione prima del via, gli atleti sono avvisati del canestro disponibile così da alimentare un piccolo gesto di educazione civica anche fra noi podisti e noi in gara possiamo fare il nostro senza pregiudicare in alcun modo la nostra performance. Tra l'altro, a quando risulta, nessun podista della zona è nel giro dei papabili per Parigi e nemmeno per Roma, anche se si dovessero perdere 2 secondi per esagerare nulla cambierebbe. Ci proviamo tutti a fare la nostra parte? Per gli organizzatori poi la differenziata è fatta essendo tutta plastica. "Basta poco che ce vo'"?! Citando una pubblicità d'annata.

Secondo consiglio non richiesto e come il primo è rivolto a tutti gli organizzatori. Pensate ad un premio alternativo al vino per i minori. Una pacco di biscotti, un fiore se una ragazza, ma evitiamo gli alcolici ai minori.

Per chi ha sorvolato su quanto scritto fino ad ora buona visione delle foto, agli altri anche il grazie per avermi dedicato qualche minuto.

Quanto già pubblicato e a seguire tutte le foto Bio Correndo del 38° Trofeo AVIS Casale.





(L'uso delle foto è libero, l'unica accortezza richiesta è quella di non tagliare il logo)

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