Silvia Bolognesi è entrata nella categoria delle 70enni a gamba tesa, ma onestamente, chi si aspettava meno di quello che sta compiendo?
In un pezzo scritto lo scorso anno su Bio Correndo, ci eravamo portati avanti annunciando che i primati della SF70 stavano per subire uno scossone e così sta succedendo, ma non è scontato.Chi scrive si avvicina ai 50 con gli acciacchi che fanno sentire il trascorrere del tempo e la perdita costante di armonia con il gesto atletico della corsa con un occhio ai 20/30enni nel ricordo di cos'era e cos'è per loro l'esuberanza fisica. Voltarsi alle spalle è forse doloroso per quello che è stato, ma grazie ad atleti/e come Silvia è incoraggiante guardare avanti, nella speranza di mantenere una qual freschezza atletica oltre l'entusiasmo di allenarsi e mettersi ancora in gioco.
La settimana scorsa a Borgaretto di Beinasco la portacolori della Cambiaso Risso ha fatto subito capire alle competitor di categoria che non c'è trippa per gatti. Detto di origine romana dei primi del 1900, che calza perfettamente metaforicamente al caso. Vittoria secca e con margine che le ha permesso, senza colpo ferire, di indossare la prima maglia tricolore del 2024 e la prima tra le SF70.
Non passano neanche 7 giorni che il palcoscenico è totalmente diverso. E' vero, dal cross si passa alla strada, ma in una settimana dai 3 km del prato torinese ai 21,097 parmensi il cambio di paradigma non è poi così semplice. Non per Silvia che ci ha abituato a saper interpretare ogni teatro podistico, ma il vero valore aggiunto, il suo quid in più è quello di sapersi riparametrare di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno. Quello che è successo prima è prima, quello che si può fare oggi con l'età che si ha è quello con cui si deve lavorare. Troppo volte si sente dire dal podista medio "Ah ma io 10 - 15 anni fa correvo a ... mi allenavo così" e amenità su questo stile. Oggi è oggi, il qui ed ora filosofico che deve necessariamente permeare le vite delle persone.
Quest'oggi alla Verdi Marathon il risultato è stato strabiliante e l'iperbole è certamente usata per difetto perchè il risultato cronometro riscrive il parametro nazionale e per una questione di regolamenti non quello mondiale della specialità. Il cronometro dice 1h35'55" che abbassa di quasi 4'30" il record italiano (MPI) della torinese Maria Grazia Navacchia realizzato a Vinovo nel 2022. Sarebbe anche quello mondiale. Spazzato via infatti il 1h38'53" della polacca Marta Mikolajczyk che il 30 marzo 2019 a Toruń (a quanto pare non è solo la città dell'Indoor internazionale) aveva stabilito il limite di specialità mondiale, ma per essere primato, per le regole internazionali, si deve aver compiuto gli anni e Silvia i 70 li farà il 13 aprile e dal quel giorno potrà partire la sfida ai primati internazionali.
La certezza è che sia l'elenco che segue sia gli articoli a lei dedicati in questo 2024 saranno numerosi tra titoli italiani e attacchi ai record.
I primati di Silvia:
Miglio in pista: 6:29.26 (SF65)
5000 mt: 21:30.67 (SF65)
10000 mt: 43:26.0 (SF65)
5 km strada: 21'29 (SF65)
10 km strada: 42'46" (SF65)
Maratonina: 1h31'49" - 1h35'55" (SF65 - SF70)
Domani un pezzo completo sui protagonisti della manifestazione. Tornate su Bio Correndo.
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