lunedì 25 dicembre 2023

Caro Babbo Natale, oggi il podismo non può e non deve essere al centro dei pensieri

Caro Babbo Natale, oggi il podismo non può e non deve essere al centro dei pensieri
Eccoci arrivati ad un altro Natale e allora Caro Babbo Natale,
quest'anno lo sport non può essere al centro dei pensieri, anche in chi da una decina d'anni propone un portale sul podismo.

La situazione internazionale è talmente grave che non si può e non si deve rimanere indifferenti. La Pace o almeno il cessate il fuoco in quella che è stata definita da Papa Francesco una guerra mondiale a pezzi deve essere la speranza di ogni individuo, ma anche la richiesta recondita a te che tutto puoi. Palestina, Ucraina, Ciad, Eritrea ed in ogni angolo della Terra ove il buio della ragione prevale sull'umanità, fa che il 2024 sia l'anno dove prevalga l'intelletto all'istinto. Sì, capisco di esagerare e di chiedere troppo, ma almeno che i numeri proposti sui giornali non lascino indifferenti perchè ormai siamo tutti assuefatti anche dalle stragi e dalle carneficine che decine, centinaia, migliaia di morti non scuotono le conoscenze di nessuno, ivi compresi quelli che in cerca di una vita migliore attraversano il Mediterraneo su barchini precari e instabili andando ad alimentare le statistiche di quello che è ormai diventato un cimitero non ufficiale.

Caro Babbo Natale, le richieste non sono finite e non sono sportive. Puoi abbassare il livello di sopportazione delle quotidiane barbarie affinchè l'indignazione individuale sia una reazione collettiva alla richiesta di una società migliore che, seppur con le difficoltà peculiari di ogni comunità, abbia una coscienza comune virtuosa con tutto quello che ne consegue? Concetto generico, ma che vado a spiegare. Come sai sto vivendo un breve periodo lontano da casa dove la bellezza urbanistica è un presupposto alieno così come l'educazione civica. Puoi rendere univoco il sentire che ciò che è di tutti è di ognuno e non di nessuno? Come? Dici che è già nella natura dei fatti? Se lo fosse non avremmo il deturpamento delle coste, delle rive, dell'ecosistema e le strade secondarie non sarebbero invase da rifiuti di ogni genere. Caro Babbo Natale ti pare normale che al termine di una corsa debba avere un sapore sgradevole in bocca come se avessi fatto un aerosol da una ciminiera di un petrolchimico? Iperbole a parte, la situazione non è rosea oltre che non profumata.

Qualcosa deve cambiare e solo tu puoi riuscire nell'intento di un inversione di pensiero e di mentalità tanto repentino quanto necessario perchè così, davvero, non si può andare avanti. Certo, questa mia attuale trasferta pone l'accento su alcuni aspetti ambientali e sulla carenza (eufemismo) di educazione civica, ma il problema è trasversale . 

Conflitti mondiali, emigrazioni economiche da sud a nord del mondo, questioni climatiche, disparità di ogni genere, in questo contesto chiedere qualcosa di diverso da un riallineamento della rotta sembra fuori luogo o privo di quel carico specifico che ad una certa età si deve avere e allora, Caro Babbo Natale dona a tutti il senso civico e solidale delle cose, la capacità di sintesi e di rielaborazione delle situazioni e la salute di farlo magari durante una lunga corsa lenta di quelle che schiariscono ogni concetto nebuloso.

Buon Natale a voi che oggi passata su Bio Correndo.



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