giovedì 25 novembre 2021

L'ovadese Matteo Bertrand tra i ciclisti Pro. Nel 2022 difenderà i colori della Meridiana Kamen

La Provincia di Alessandria terra di Fausto Coppi, Costante Girardengo, ma anche di tanti altri ciclisti pro del passato e degli anni più recenti, avrà nel 2022 un suo rappresentante nel professionismo a due ruote nell'ovadese Matteo Bertrand. 

Riceviamo e pubblichiamo con piacere il comunicato della notizia contenente una breve intervista all'atleta. 



Un sogno che diventa realtà quello di Matteo Bertrand, che riesce a raggiungere il suo scopo più recente: entrare nel gruppo dei ciclisti professionisti all'età di 27 anni. Ovada torna così ad avere nel ciclismo un atleta professionista, l'ultimo fu Ernesto Minetto di Frazione Costa, che nel periodo 1959-1963 militò tra i “prof” con tre maglie diverse tra cui quella della gloriosa Carpano ed ebbe compagni di squadra come Defilippis, Nencini ed un giovanissimo Zilioli. 

Nel 2022 Bertrand difenderà i colori della Meridiana Kamen, sodalizio croato con legami italici, affiliato all'UCI nella categoria Continental, un team che è gestito per gli atleti italiani dal salernitano Giallorenzo. Matteo dell'obiettivo di passare tra i professionisti ne aveva parlato ad Acqui Terme dopo la gara di fine agosto riservata alle categorie U23 ed Elite, anche perché il limite di età per rimanere tra gli Elite è proprio quello di 27 anni. Per Matteo, quella della bicicletta è una passione che a 23 anni ha sostituito il calcio, in cui peraltro ha ottenuto buoni risultati impegnato nel ruolo di estremo difensore. Massimo Subbrero, storico frequentatore del mondo ciclistico che oltre ad essere sindaco di Pasturana, è anche il team manager della Overall Tre Colli che ha sede proprio lì, società in cui ha militato Matteo quest'anno, ha parole dense di soddisfazione. “Direi che aver dato l'opportunità del professionismo a due dei ragazzi che avevamo in squadra è un po' il premio ad una stagione in cui come team abbiamo messo parecchio impegno, sia tecnico che organizzativo. Luca Cibrario, torinese di 24 anni, quest'anno alla sua prima stagione su strada ha dimostrato con noi di avere buone doti per fare davvero bene nel 2022 in Continental con la compagine emiliana Beltrami TSA Tre Colli. Per Matteo devo dire che giustamente raccoglie quello che ha seminato, e cioè il frutto di una determinazione incredibile nelle cose che fa: se lo merita ampiamente. Con lui la provincia di Alessandria torna ad avere un corridore nel mondo professionistico, e questo ci fa ancora più onore come società ciclistica”. 

Ecco invece la grandissima gioia nelle parole di Matteo Bertrand, 'il Tim Declercq di Ovada'. Allora Matteo, chiudi questo 2021 tra i dilettanti per un 2022 da professionista... “Si, professionista, ma non esageriamo, a questi livelli c'è qualcosa di un po' più del rimborso spese, però non è da tutti riuscire a diventarlo, ed io ce l'ho fatta, ma rimango il Matteo di sempre! Quando ho saputo che la Meridiana Kamen cercava due ragazzi italiani da inserire nell'organico ho fatto i test medico-agonistici e gli ho mandato le relative schede. Da lì è iniziata l'avventura”. Eppure l'ultima parte del 2021 non ti è stata troppo favorevole... “Ad inizio settembre durante una gara in Toscana sono caduto, ma non per colpa mia: rottura della clavicola e di una costola! Morale a terra! Poi, dopo una quindicina di giorni e dopo un controllo medico, mi sono rimesso in bicicletta: una fatica e male boia! Ad inizio ottobre Subbrero mi ha proposto di rientrare in gruppo ed io ci ho creduto, finendo poi la stagione in crescendo”.

 Torniamo al sogno che diventa realtà, come lo stai vivendo? “Guarda, mentre rientravo da Salerno dove sono andato a firmare il contratto, sul treno di ritorno all'altezza di Napoli leggevo sul telefonino il sito Spazio Ciclismo. Leggevo notizie di ciclomercato che parlavano di Bertrand, Caruso e Cavendish. Ho pensato, ci sarà un Bertrand francese...invece ero io! Pensa, accostato a due grandi! Un sogno!”. Dalla difesa di una porta di calcio a quella del capitano della tua squadra ciclistica, trovi delle differenze? “Sì, è diverso, in porta se sbagli hai grossissime responsabilità, nel ciclismo la fatica viene un po' distribuita tra tutti, anche se ti spendi per il tuo capitano”. Obiettivo professionismo raggiunto grazie solo alla tua determinazione oppure un grazie lo devi anche a Subbrero, e magari non solo a lui? “Prima di tutto ringrazio Fabrizio Tacchino che mi ha introdotto in questo ambiente. Poi il nostro preparatore atletico Andrea Olivieri che mi sa dare le dritte giuste, ma un grazie enorme lo devo a Massimo Subbrero e a sua figlia Linda, che in pratica hanno vinto la scommessa su di me. Peccato non avere iniziato subito a correre"





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