martedì 1 giugno 2021

La torinese Malina Lenute Berinde che sogna con l'Atletica la maglia azzurra

Malina Lenute Berinde. Segnatevi il nome, prendete la targa se non ne avete ancora sentito parlare. E' l'atleta del momento, lo è per molteplici aspetti. Lo è innanzitutto per le qualità atletiche che riesce esprimere al meglio sull'anello da 400 metri, quello delle piste di Atletica. La specialità? I 400 hs. Forza esplosiva, agilità e velocità le caratteristiche per emergere.

Sotto la cura di coach Valerio Mogliotti, a Fossano l'8 maggio scorso è scesa per la prima volta sotto i 60", 59"24 per la precisione. Domenica a Torino l'ulteriore miglioramento con il piede sul gas aperto: 58"82. 5^ miglior prestazione italiana nel 2021 e 1^ per un afflato (un decimo meglio della Muraro) nella categoria promesse. Le sue performance sono di alto profilo, tanto che avrebbe fatto il minimo per i campionati europei U23 che andranno in scena dall'8 all'11 luglio a Tallinn in Estonia. 

Quell'avrebbe, fa intuire in chi legge che ci sia un "ma". Eccolo servito.

Ma, appunto, Malina non è italiana e non figura nelle graduatorie nazionali, anche se come "equiparata" può concorrere per i titoli regionali e nazionali. Lei, nata il 20 gennaio 2001 in Romania, è in Italia da quando ha 3 anni e si trova in quella fascia di limbo in cui tanti stranieri prima di diventare italiani, vivono per un periodo lungo, troppo lungo per colpa della lentezza dell'elefantesca macchina burocratica italiana.

Il padre la cittadinanza l'ha già ottenuta, la sua pratica invece è ferma con le 4 frecce accese. Una posizione statica che non si addice a chi del movimento ne fa una ragione di vita o quantomeno della quotidianità.

Sul Corriere della Sera si legge che il cavillo burocratico è imputabile al non aver completato la procedura di richiesta entro il compimento dei 18 anni. Un dettaglio tutt'altro che irrilevante perchè ha fatto ripartire da zero la richiesta di cittadinanza perdendo mesi importanti. 

I tempi sono ormai stretti, strettissimi. I campionati europei sono dietro l'angolo e ottenere la cittadinanza in tempo utile, salvo interventi delle istituzioni, sembra impossibile. E' vero, la torinese, perchè Malina è torinese, potrebbe partecipare con la nazionale rumena, ma non è quello che sente. Lei è italiana, la sua storia è qui e la maglia azzurra è quella che merita di indossare già a Tallinn.

Lo ius soli, le maglie più larghe per determinati casi per ottenere la cittadinanza e soprattutto minor burocrazia o rigidità istituzionali, sono concetti che spesso vengono battezzati come argomenti di sinistra. Oggi è la riprova che dovrebbero essere temi condivisi, ma non solo per meriti sportivi, ma in tutti quei casi in cui è tangibile che essere italiano/a è nei fatti aldilà delle lungaggini burocratiche.

Proprio in questi giorni un'amica sta lottando per un sacro santo diritto che ha attinenza con la cittadinanza. Le regole sono importanti, ma devono essere più snelle, meno ingombranti, più efficaci al fine anche di accrescere il senso di fiducia nelle istituzioni che devono essere un elemento fondante della nostra comunità.



Segui il CALENDARIO Bio Correndo per gli aggiornamenti


Nessun commento:

Posta un commento