giovedì 13 maggio 2021

"Lo Psicologo dello Sport come risorsa per l’atleta (anche amatore)" di Daniele Sala

Inizia oggi una rubrica dedicata alla psicologia dello sport, grazie alla collaborazione con una squadra di Psicologi dello sport che metteranno a nostra disposizione le loro competenze. 

Solitamente si sente parlare di psicologo dello sport solo in relazione ai grandi campioni o comunque agli atleti élite.
Difficile che un amatore pensi di rivolgersi a un professionista per migliorare il proprio approccio mentale. 

E' veramente così? O può diventare una risorsa per tutti gli atleti? 



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Lo Psicologo dello Sport come risorsa per l’atleta (anche amatore)

Penso l’atleta come colui
che ha deciso di conoscere se stesso
muovendosi.

Ho l’opportunità di inaugurare questa nuova rubrica che tratterà tematiche sportive e legate
all’esercizio fisico dal punto di vista psicologico. Questa rubrica nasce dalla collaborazione di una
squadra di Psicologi dello Sport appassionati che afferiscono da regioni italiane diverse e che hanno
deciso di riunirsi regolarmente per confrontarsi, collaborare a nuovi progetti e far conoscere la
psicologia dello sport e dell’esercizio con Bio Correndo, blog che si occupa di informazione
sportiva, in particolare di atletica.

Una premessa è doverosa. L’articolo n.3 del Codice Deontologico degli Psicologi sancisce, tra le
altre cose, che lo scopo del professionista Psicologo è quello di “promuovere il benessere
psicologico dell’individuo, del gruppo e della comunità. In ogni ambito professionale opera per
migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri e di comportarsi in maniera
consapevole, congrua ed efficace” (il virgolettato è mio).
Dunque, gli articoli di questa rubrica esploreranno diversi ambiti e aspetti che proveranno a dare
una panoramica del lavoro dello psicologo dello sport e dell’esercizio con l’atleta professionista e
amatoriale, l’allenatore, lo staff, i genitori in una prospettiva di integrazione con il fine del
miglioramento delle prestazioni, mantenendo o ritrovando l’equilibrio psico-fisico perché l’atleta è
prima di tutto una persona. Come lo psicologo dello sport può essere una risorsa lo vedremo. Non
dobbiamo avere fretta, come non dobbiamo averla quando ci alleniamo.

Ho deciso di intitolare così questo primo articolo della rubrica in quanto è opinione spesso diffusa
che lo psicologo si occupi prettamente di clinica quindi di disagio, problemi, psicopatologia;
oppure, nell’ambito sportivo si pensa che aiuti gli atleti definiti di élite in quanto per migliorare
“devono” occuparsi di ogni aspetto, quindi anche quello mentale.
In realtà, lo psicologo dello sport può svolgere diversi ruoli e funzioni in base all’ambito prevalente
di intervento. In letteratura, sono stati individuati tre ambiti: clinico, educativo, ricerca (Cox, 2012).
Lo psicologo dello sport con formazione clinica ha come obiettivo quello di comprendere
l’esperienza sportiva individuale in modo completo (Gramaccioni e Robazza, 2008 in Bortoli,
Vitali, Robazza, 2013); si occupa dell’esperienza emotiva e delle eventuali difficoltà (ad esempio,
nella gestione di un infortunio), di identità, di disturbi di personalità, di gestione dello stress, di
disturbi alimentari o da uso di sostanze, sostenendo la persona nei cambiamenti che attraversa
nell’arco della vita come atleta, compresa la conclusione della carriera (Ward, Sandstedt, Cox e
Beck, 2005 in Bortoli, Vitali, Robazza, 2013). A livello educativo, lo psicologo dello sport
interviene sul campo allenando l’atleta dal punto di vista mentale insegnandogli tecniche utili a
sviluppare abilità mentali che possano aiutarlo a migliorare le prestazioni; nel contesto di squadra,
invece, aggiunge l’aiuto rivolto allo staff e all’allenatore nello sviluppo e nella gestione della
leadership e del gruppo individuando i punti di forza e di debolezza. Se si tratta di atleti giovani, lo
psicologo sostiene lo sviluppo di un clima educativo che mira all’apprendimento tramite il gioco e il
divertimento favorendo l’integrazione dell’attività sportiva all’interno del più ampio concetto di
salute e benessere. Infine, lo psicologo dello sport ricercatore opera prevalentemente all’interno del
contesto universitario con lo scopo di dare evidenza e fornire la letteratura necessaria affinché la
psicologia, in questo caso dello sport, mantenga la sua identità scientifica.

È bene precisare perché fino a qui ho definito lo psicologo che lavora in questo ambito specifico
come psicologo dello sport e dell’esercizio fisico. Il motivo è che lo psicologo dello sport si occupa
di agonismo e di atleti/staff professionisti, mentre l’ambito dell’esercizio fisico riguarda lo sport
amatoriale e l’utilizzo dell’attività fisica come promotore e parte integrante della salute e del
benessere della persona che la pratica.

Sappiamo bene che l’atleta amatoriale e le persone che, pur non essendo atleti, praticano
regolarmente attività fisica devono conciliare ed organizzare la propria attività sportiva all’interno
della routine giornaliera che è fatta di lavoro, studio, attività quotidiane, eventualmente famiglia e
tempo libero. Spesso le persone “resistono” per un po’ di tempo e poi abbandonano ad esempio per
il poco tempo a disposizione, per la troppa fatica legata al livello raggiunto, per gli scarsi risultati,
per un infortunio, etc... Purtroppo, altrettanto spesso si osserva una poco efficace pianificazione
degli obiettivi e una carenza di abilità dal punto di vista mentale (o mental skills). Entrambi questi
aspetti sono allenabili (come lo sono quelli fisici/motori e tecnici) e rientrano nell’ambito di
intervento dello psicologo dello sport e dell’esercizio.
Nello specifico, lo psicologo dello sport si occupa di allenare le abilità mentali dell’atleta/squadra
con lo scopo principale di aiutarlo/a a migliorare la prestazione. Lo psicologo dell’esercizio fisico si
occupa delle prestazioni dell’atleta/squadra amatoriale mantenendo come obiettivo generale quello
di favorire la partecipazione e, nello specifico, trarre soddisfazione dall’attività fisica raggiungendo
o mantenendo un benessere complessivo.

Weinberg and Gould (2007) hanno definito la preparazione mentale o Mental Training come “il
sistematico e specifico allenamento di abilità mentali e psicologiche con lo scopo di migliorare la
performance, aumentare il divertimento e raggiungere una crescente soddisfazione per le proprie
attività fisiche e sportive”. Essa comprende un adeguato assessment iniziale (che può comprendere
l’uso di test, come accade per gli aspetti fisici e tecnici), l’analisi della richiesta dell’atleta o della
squadra o dello staff, la pianificazione degli obiettivi (Goal Setting) a breve, medio e lungo termine,
tecniche di rilassamento e visualizzazione (Imagery) le quali, insieme allo sviluppo di capacità nella
gestione dello stress, dell’ansia e delle emozioni negative, costruiscono la base sicura per imparare
ad avere un buon dialogo interno (Self Talk). Tutto ciò ha lo scopo di migliorare la capacità di
concentrazione e autoregolazione per avere un efficace livello di attivazione che è la chiave per
entrare e rimanere il più a lungo possibile nella personale “zona di performance”.
Quando ci alleniamo portiamo con noi la mente, allora perché non fare in modo che sia una risorsa?
Se ciò accade, possiamo finalmente vivere mente e corpo come una cosa unica.

Ho proposto questo breve excursus sulla professione dello psicologo dello sport e dell’esercizio con
l’obiettivo di far conoscere l’importanza dell’allenamento mentale e introdurre gli articoli di
approfondimento che seguiranno.

Nel prossimo articolo verrà trattato nello specifico Chi è e cosa fa lo Psicologo dello Sport.

Daniele Sala - Carpi (MO) - psicologidellosport@gmail.com
Psicologo Clinico
Psicologo dello Sport e dell’esercizio
Psicoterapeuta
Operatore di Training Autogeno e tecniche di rilassamento
Ex: atleta agonista Calcio a 11; Futsal Serie D FIGC; Karateka (cintura marrone).
Ora corro, anzi continuo perché lo faccio ormai da 15 anni.

Bibliografia:
- Bortoli L, Vitali F., Robazza C. (2013). Lo Psicologo dello Sport: considerazioni sulla professionalità.
Giornale Italiano di Psicologia dello Sport.
- Cox R. H. (2012). Sport Psychology: concepts and application (7th ed.). New York, NJ: McGraw-Hill.
- Weinberg R. S., Gould D. (2014). Foundation of Sport and Exercise Psychology. 6th Ed. Champaign. IL:
Human Kinetic.

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