Com'è andata nel live: CLICCA QUI, la sera stessa la celebrazione di Ilaria Bergaglio (CLICCA QUI), vice campionessa italiana sia assoluta che di categoria. Una prestazione importante che si unisce a quella di un'altra piemontese, Francesca Rimonda, per me davvero una sorpresa trovarla a Imola.
Se Ilaria Bergaglio aveva dato segni di vicinanza al mondo delle Ultra con una 6 h, Francesca Rimonda è una del popolo del podismo. Cross (campionessa regionale assoluta di cross corto - CORTO!!! - 2021), gare in pista, gare su strada, una maratona nel 2019 ed una nel 2020, una terza nel 2021 (2^ al Giro del Lago Trasimeno), ma nessun avvisaglia che potesse approcciare una 100 km.
E così che arriva una chiacchierata per sapere com'è nata questa ragionata follia! Ed è proprio così che parte la telefonata, con un ossimoro.
"Com'è nata questa ragionata follia"?
"Avevo bisogno di dimostrare a me stessa che potevo fare qualcosa di grande. Lo so che può essere poco sportivo come pensiero, ma volevo proprio far qualcosa di grande per me prima o poi". Francesca è un fiume in piena di entusiasmo e prosegue... "Avrei voluto correre il Passatore, poi diventata la 100 km di Imola. Avevo il minimo, ma mi ponevo mille domande e alla fine ho deciso di farla per dimostrarmi che posso fare tutto".
Ok, puoi fare tutto, ma hai almeno corso una distanza superiore alla maratona?
Ride, ride spesso e lo fa con l'emozione e l'adrenalina ancora in circolo o forse lei proprio così. Una donna entusiasta
"Il massimo che ho corso in vita mia è stato 3h11'58" a Sanremo, mentre in allenamento ho corso un sabato 22 km e una domenica 35".
Posso dire non provate a fare come Francesca? Scherzi a parte. Come hai gestito lo sforzo?
Ride... " Un giro per volta. Sembra una banalità, ma ho cercato di correre un giro per volta, senza pensare al totale (21 giri per 100 km totali). 21 giri, ma ne devi vedere uno per volta. Ero io contro me stessa. Non ho voluto seguire nessuno, sentire le mie sensazioni. C'è chi mi ha detto che avrei dovuto provare a rimanere con quella atleta o quell'altra, ma non era quello il motivo per cui ero a Imola. Non volevo guardare nessuno e fare la gara. Forse non è questo il modo di affrontare una 100 km, ma di fatto quello non è il mio mondo".
Momenti di difficoltà?
"Certo! Al 60° km ho iniziato ad avere un dolore ad un ginocchio. A 70 mi sono detta che poteva bastare. 70 km era già il doppio di quanto avessi fatto in allenamento e molto di più in gara. E poi a Dronero ho corso il cross corto perchè il lungo (8 km) erano troppo lunghi (Ovviamente ridiamo tutti e due di gusto).
E poi? Cosa è successo? Cosa ti ha spinto a proseguire?
"Due episodi. Il primo è che mi hanno avvisata che ero prima di categoria e poco dopo mi ha raggiunto Elisa (Elisa Pivetti, poi 2^ di categoria) della mia fascia d'età che vedendomi in procinto di fermarmi mi ha incoraggiato a non desistere. Ricordo perfettamente il suo - Sei bravissima, non ti puoi ritirare -. Di lì a poco lei si è messa a camminare, io ho proseguito e poi non l'ho più vista".
Mancano ancora 30 km!
"Da quel momento ho deciso che DOVEVO arrivare al traguardo anche strisciando. Dovevo faticare, certamente soffrire, ma l'avrei finita".
Sei stata costretta a camminare? Momenti difficili?
"Tanti momenti difficili. Ho iniziato a vomitare. Grazie a Monica Casiraghi (Grande Ultramaratoneta!) che mi ha consigliato di bere Coca Cola ho tamponato quel problema, ma il ginocchio mi dava sempre problemi e nelle due salite del giro ho sempre camminato dopo il 50° km"
... prosegue Francesca... " Ho corso complessivamente a 5'20" con le soste per i rifornimenti dove mi fermavo e i tratti in cui camminavo, ma volevo quella maglia tricolore e volevo finire i 100 km, era una sfida con me stessa, dovevo soffrire, ma ce la dovevo fare, me lo dovevo".
E alla fine ce l'hai fatta! Quando hai capito che ce l'avevi davvero fatta? Tagliato il traguardo o dopo qualche ora?
"Oggi! A distanza di 48 ore ho capito che ce l'avevo davvero fatta. Mi dicevo che ero riuscita a correre 100 km in un giorno solo, ce l'avevo davvero fatta".
... ok, ce l'hai fatta, ma hai vinto un titolo italiano in una specialità non proprio tua!
"Quello è stato lo stimolo per finire, ma non lo scopo della mia partecipazione. A dire il vero dopo tanti km non sei poi così lucida per capire. Io volevo finire, me lo dovevo, potevo anche arrivare ultima, ma volevo finirla. In gara c'erano Federica Moroni, Chiara Milanesi, mostri sacri delle lunghe distante costrette al ritiro. Fossi arrivata dietro loro sarei stata comunque soddisfatta".
Entusiasmo a parte. Come stai fisicamente?
"Sto da Dio" esclama senza esitazioni. "Organicamente sto benissimo. Ho sempre il problema al ginocchio ma per il resto sto davvero bene. Non sono riuscita a mangiare per 36 ore, oggi mi sono rifatta. Ho bevuto però tanto in queste ore per reidratarmi".
Volevi correre il Passatore e hai corso nell'autodromo di Imola. Next stop Firenze - Faenza?
"Innanzitutto correre dentro l'autodromo è stata una figata. L'asfalto è morbidissimo ed è una sensazione unica. Il Passatore deve essere un'altra cosa e sì, ci proverò"!
Il saluto è con i complimenti non fatti all'inizio perchè comunque, sfida con se stessa a parte, alla 1^ 100 km ha conquistato il titolo italiano!
ASSOLUTI
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Donne
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2° Luigi Pecora, Liferunner
3° Alberto Zanchi, Olimpus San Marino
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