Nello scorso post abbiamo iniziato dalla fine, dall'ultimo capitolo, questa
volta partiamo dall'ABC del Trail Running.
Che cos'è il Trail Running?
Con il termine Trail Running si intende la corsa di media e lunga distanza
effettuata su terreni naturali, condotta in regime di semi-autonomia.
Questa la definizione letterale che distingue una gara di Trail da un cross, la
discriminante è proprio la semi autonomia, il concorrente deve essere autonomo
tra un check point e l'altro dal punto di vista idrico, alimentare,
dell'equipaggiamento e possibilmente della comunicazione.
Più interessante è la seconda definizione della disciplina che ci offre Fulvio
Massa. Cosa è quindi realmente il trail?
È un modo di concepire lo sport in natura in maniera totale, integrandosi con
essa attraverso il corpo e lo spirito. Il Trail è un modo di vivere la
competizione più con sé stessi, una sfida personale, non è raro infatti vedere
due atleti arrivare insieme dopo aver condiviso gioie e fatiche.
Ma cos'è lo spirito Trail per atleti e organizzatori?
In ogni
capitolo del manuale oltre agli approfondimenti dedicati alla materia vi sono
diversi contributi dei protagonisti del Trail Running.
Interessante
in questo capitolo l'intervista a Paolo Germanetto, responsabile tecnico
nazionale per i settori di corsa in montagna, Trail e ultradistanze.
Si parlava, però di spirito trail.
Originale la
definizione che dà Enrico Pollini, organizzatore Ultrabericus Trans d'Havet :
" Lo spirito trail? È un anarchico e delicato equilibrio tra amore per la
natura, sana competizione, essenzialità, misura dei propri limiti, fair play,
meditazione, goliardia e rispetto. Esisteva anche prima che si iniziasse a
usare il termine e nonostante l'evoluzione, le mode e qualche svarione che
inevitabilmente capita quando crescono i numeri, esiste ancora: lo leggo negli sguardi
della stragrande maggioranza dei finisher che ricevo al traguardo. "
Francesco Puppi la pensa così: "Penso che lo spirito trail uno non debba cercarlo debba sentirselo e basta. È un modo di interpretare il trail che ci porta ad avvicinarsi alla natura e a prendere distacco dal mondo antropico. Penso sia distante dalla direzione verso cui ora il trail si sta rivolgendo in senso lato, a livello mondiale e commerciale. È una sensazione per sua natura introspettiva, che non esclude la prestazione, ma la rende una peculiarità molto individuale, è il muoversi in un territorio selvaggio come farebbe un giovane lupo, agile, veloce, efficace. Quando ci troviamo in un ambiente naturale senza essersi persi, ma senza nemmeno sapere esattamente l'ora e il luogo ci stacchiamo dai pensieri e liberiamo la mente: allora possiamo trovare un senso di appartenenza che fa corrispondere chi siamo allo spazio e al tempo in cui siamo immersi. Ed è lì che si sente lo spirito del trail: un'energia che ci porta a correre più forte, a comprendere il modo migliore per muoverci in agilità, ad ampliare la nostra percezione"
E voi? Ve lo sentite lo spirito trail?
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