Il cielo ha compreso che non doveva disturbare e così che dopo una mattinata di cielo terso con un sole timido ma tiepido ha iniziato a rannuvolarsi. Nuvole sempre più scure e cariche d'acqua, ma le prime gocce sono scese dopo il triplice fischio a rompete le righe ormai ordinato.
Il prima però è stato ricco di spunti. Spazio ai giovani fino ai 13 anni da far "sfogare" nel perimetro esterno del campo da calcio. 1 giro per i più piccoli, 3 per i più grandicelli. Nessun vincitore, nessun vinto. Un premio di partecipazione per tutti, ma forse un vincitore c'è. Il piccolo Gabriele, classe 2014, con tutta probabilità il più piccolo di tutti. Al via è già dietro, ma la grinta non gli manca. Non si ferma per tutto il giro nonostante gli altri siano scappati via, ma non solo. Sorride, gioisce quando lo si incita e al traguardo, vedendo il giudice ad aspettarlo per consegnargli la medaglia, lo abbraccia. Un momento emozionante, per l'eccezionalità.
Aldilà che non ho mai visto abbracciare un giudice al traguardo, Gabriele ieri ci ha insegnato che esserci è un successo, che si può far fatica senza deprimersi e gioendo per avercela fatta. Gli isterismi degli adulti, il pianto degli sconfitti, spazzati via dalla vitalità di questo bambino. GRAZIE al piccolo Gabriele che dall'alto dei suoi 6 anni ci ha regalato un sorriso e un insegnamento.
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