mercoledì 26 agosto 2020

Alessandria: l'ennesimo incidente auto -bici. La pericolosità delle strade, un problema (forse) irrisolvibile

AGG.TO: L'automobilista (come riporta Radio Gold) è risultato positivo alcol e alla cocaina.
La bicicletta è diventata la compagna di allenamento di molti. Chi ne ha fatto lo sport da giovane e ne mantiene il piacere di usarla per qualche uscita, chi - la maggior parte - si avvicina per i soliti "rognosi" infortuni da impatto e sovrallenamento, facendola diventare una valida alternativa al periodo di riposo forzato da infortunio. I più lungimiranti, anche guariti dall'acciacco, la utilizzano alternandola alla corsa.

Anch'io ne sono attratto, mai come in questo periodo. L'avidità non è solo nell'ascoltare le storie del ciclismo del recente e del passato, ma anche quello di salire in sella e far girare le gambe assaporando il piacere del movimento statico (uso una spinbyke), cercando di comprendere un po' per volta la tecnica e i segreti dello spingere con armonia ed efficacia sui pedali.

Il però è sempre dietro l'angolo. Messo al bando il pensiero di andare per sentieri, questione di piacere personale, ecco che l'immagine di rimanere sulle strade del traffico veicolare mette l'ansia. Tanti, troppi gli incidenti che coinvolgono i ciclisti. Una mattanza che si esplica nella cronaca locale e non, da tempo, forse da sempre, ma nell'ultimo periodo, complice un interesse personale all'argomento, sembra che sia un bollettino costante che neanche Radio Londra poteva emettere con tanta solerzia.

L'ultimo in ordine cronologico arriva da Alessandria. Un ciclista (Riccardo Brizzi) sarebbe stato investito sul ponte Forlanini, l'automobilista sarebbe poi scappato andando successivamente a schiantarsi in strada Valle San Bartolomeo dopo un'uscita dalla careggiata. Il veicolo ha preso fuoco e il conducente è stato salvato dall'intervento dei Vigili del Fuoco. Entrambi portati in ospedale, racconta Il Piccolo di Alessandria, sono in gravi condizioni. L'autista dell'auto avrebbe riportato ustioni sull'80% del corpo, per il ciclista invece non è stata ancora emessa una prognosi.



Resta la difficoltà di convivenza sulle strade dei molteplici attori e non importa il volume del traffico, la fatalità, la disattenzione, la tragedia è sempre un'incognita da mettere sul piatto per chi su strada è più fragile.

La foto di copertina è di repertorio, quella dell'auto arriva da Il Piccolo.

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