lunedì 13 luglio 2020

Aggressione vergognosa subita da Beatrice Ion, l'azzurra del basket paralimpico.

Integrazione, solidarietà, umanità, cultura. Parametri su cui fondare una comunità, qualsiasi essa sia. Da nord a sud, da est a ovest, dal piccolo centro ad un paese intero, dall'area rurale alla città metropolitana.
Utopia, ideali antichi e non attuali, parole al vento, inutilità del pensiero, incapacità di rendere reali ideali che, senza bandiera di schieramento, dovrebbero essere i valori fondanti di chi vive fianco a fianco al prossimo.

A quanto pare però il prossimo è spesso visto come il nemico, se straniero ancora di più. Se straniero di origine, ma italiano di fatto è forse un'aggravante per chi, scevro da ogni peculiarità intellettuale, punta il dito, le parole e alza le mani per difendere un principio tanto semplice quanto mostruoso. Sei straniero, non hai alcun diritto.

E' così che Beatrice Ion, 23 anni, di origini rumene, dai 7 anni in Italia, cittadina italiana, azzurra della nazionale di pallacanestro paralimpica, è stata aggredita nei pressi di Roma per un parcheggio. Il pass per disabili la contestazione. Beatrice è su una carrozzina, convive con i "lasciti" della poliomielite, indubbia la necessità di usufruire di alcuni permessi che non le sono regalati, ma figli di una oggettiva e innegabile difficoltà. Concetti troppo complessi per alcuni. Succede che questo episodio non solo le costa una aggressione verbale, ma anche le vie di fatto da chi l'ha apostrofata con le espressioni finchè mai usuali a cui, però, non dovremmo arrenderci nel crederle "normali". Il "stranieri di merda" è terribile sempre, "Handiccapata di merda" è orrendo oltre che insentibile a qualsiasi orecchio. Il padre è intervenuto ovviamente per difenderla è stato colpito e ferito al volto, lesioni che sono state medicate in ospedale.



Queste le sue parole dai suoi canali social:

"Vivo in Italia da 16 anni ho la cittadinanza italiana, ho fatto tutte le scuole qui e sto continuando gli studi all'università italiana, gioco nella nazionale italiana di basket in carrozzina e mi considero in tutto e per tutto italiana eppure sono stata aggredita, mio papà è stato aggredito ed è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo degli stranieri che devono tornare al loro paese, tralasciando le offese che mi sono presa perché sono disabile"


SEGUI FB BIO CORRENDO 

Segui il CALENDARIO Bio Correndo per gli aggiornamenti

Il negozio per i Podisti e non solo!

Nessun commento:

Posta un commento