sabato 20 giugno 2020

Lo spettacolo delle Big Bench. A Lu ci si ritrova nella meraviglia del Monferrato

La Bellezza è un concetto tanto filosofico quanto astratto. Cos'è il bello? Quanto può essere oggettivo per un valore che non ha paletti di pensiero precisi?


Un quadro, per esempio, può essere  stilisticamente perfetto per la corrente pittoria che rappresenta, ma può non ingenerare un piacere nell'osservarlo come al contrario destare emozione e stupore. Il confine è davvero sottile e si pone al centro di un discorso che non può certamente essere dipanato su un blog personale che con la culturale e la filosofia poco ha a che fare.


E' anche vero che la corsa è la rappresentazione della vita in forma metaforica e certamente filosofica, ma questa è un'altra storia.

Il Monferrato quello a metà strada tra Casale Monferrato e Alessandria ha visto in queste settimane la posa di 3 nuove Big Bench e su Il Monferrato cartaceo la trattazione dove definiscol'ideatore Re Mida Bangle per la sua capacità fuori dal comune di avere delle idee vincenti negli ambiti in cui ha usato il suo ingegno. Certo che un filo di invidia lo si prova. Dall'essere un designer di successo a livello planetario ad inventarsi le panchine che così tanto sono entrate nel piacere delle persone di visitarle e viverle, ha davvero dell'incredibile.

O forse no. I geni lo sono a pieno titolo, in ogni campo in cui la sfumature del loro genio può essere applicata. Oltre 100 le grandi panchine nate in questi 10 anni. La 1^ a Clavesana dove Bangle ha preso casa e ha stabilito il suo quartier generale; 5 nel Monferrato alessandrino. Una a Sala, una a Rosignano e le 3 nuove.

Una a San Salvatore Monferrato presso la regione Olimpia, una a Cuccaro appena lasciato il paese percorrendo la Panoramica e una a Lu in direzione Mirabello. Tecnicamente Lu e Cuccaro è un paese unico, ma per facilità di comprensione ho indicato la vecchia denominazione.

Lu sembra appoggiata alla panchina, il dettaglio del barile pensato per la salita


Ecco che ora l'incipit sulla bellezza trova una sua motivazione. Sono ammaliato dalla posizione di quella di Lu. Quella di San Salvatore e di Cuccaro rispettano i canoni per l'installazione, ma quella di Lu ha, per me, per il mio concetto di bellezza, una marcia in più.

Sedersi in quel luogo si ha davanti il Monferrato, quello fatto di tragitti ondivaghi e al culmine dei colli i borghi che rappresentano la "Munfrà Valley". Conzano, Camagna e in lontananza anche Vignale. Nelle altre due nuove non mancano le colline, ma la prospettiva è più su una vallata che su un panorama come questo, almeno dalla seduta:


Trovarsi in mezzo alle vigne un altro punto a favore, per una terra di vino. La botte usata come scaletta l'attenzione ai dettagli. Vado controtendenza. Se sulle panchine ci si dovrebbe sentire bambini per l'impossibilità di toccare terra, io mi vedo anziano, seduto a leggere il giornale, anche non sulla panchina, su una sedia portata da casa. Lì, in mezzo ad uno spazio fisico ma dal valore concettuale di promozione del territorio senza pari.

Il Monferrato di venerdì in edicola ancora lunedì


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