martedì 5 maggio 2020

Il triste 5 maggio di Gino Bartali, un "Giusto fra le nazioni"

Ho scoperto di recente lo "speaker corner" del giornalista Marino Bartoletti; i suoi social post sono eleganti come il suo modo di presentarsi al pubblico della tv. Ecco il suo ricordo di Gino Bartali.


Il 5 maggio di vent’anni fa volò in cielo quello che pensavamo fosse un uomo burbero e tenace. In realtà si scoprì che se n’era andato una via di mezzo fra un santo e un eroe: Gino Bartali
La sua vicenda sportiva e umana, che si credeva fosse fatta “solo” di fatica, rivalità, vittorie, sconfitte, cronaca, leggenda, gloria e cadute (e già sarebbe bastato) a lungo aveva celato la parte più preziosa della sua nobiltà: quella che non più tardi di un anno fa - primo atleta nella storia - lo ha fatto addirittura diventare uno dei temi letterari dell’esame di maturità, fra Ungaretti, Sciascia e il generale Dalla Chiesa.
La storia è nota ed è quasi inutile ripeterla: Gino durante la guerra, sottrasse ai campi di concentramento, al prezzo della sua stessa vita, oltre 700 ebrei nascosti ad Assisi partendo da Firenze e trasportando nel telaio della bici i documenti falsi che potevano loro garantire la salvezza
Fu suo figlio Andrea a “scoprirlo” molto tempo dopo: e quando gli chiese perché non l’avesse mai detto, Gino rispose semplicemente (e immagino anche ruvidamente, conoscendolo):” Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca”. Non lo confidò mai neanche alla sua Adriana, perché sapeva che avrebbe fatto di tutto per impedirgli quel suicidio
Poi - certo - ci sono anni e anni di leggenda sportiva, la sua rivalità con Coppi, il suo trionfo al Tour del 1948 che probabilmente cambiò la storia di questo Paese, l’orgoglio e la speranza che - pedalando e senza mai diventare ricco - diede a un’Italia che cercava certezze ed esempi
Qualche mese fa, quando sono andato in Terra Santa con la Nazionale Cantanti, una volta arrivato al Museo della Shoah mi sono distaccato da tutti e non ho avuto dubbi su cosa andare a cercare. Nel giardino dei Giusti fra le Nazioni ci sono la pianta e la lapide che gli sono state dedicate, a un passo da Schindler e Perlasca. Per me essere lì fu allo stesso tempo un sogno realizzato, un dovere, un ringraziamento e un momento di grande commozione. Ci sono uomini che hanno fatto la storia e che non sono (ancora) nei libri di storia
Gino Bartali è medaglia d’oro al valore civile. E’ stato un italiano forte, umile e buono




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