sabato 25 aprile 2020

Il Coronavirus ci priva anche di una parte della nostra memoria storica

Sono 25969 i deceduti in Italia per il Coronavirus, almeno quelli certificati, l'età media è di 79 anni, quella mediana è di 81 anni.
Questi non sono solo numeri sterili, tra quelle persone 80enni ed oltre c'erano padri, nonni, pensionati, ma che sono stati lavoratori, che avevano dei ricordi e degli insegnamenti da trasmettere.
Con la loro morte molte famiglie hanno perso una parte della loro storia.

Tra questi ultraottantenni c'erano anche dei partigiani, uomini che avevano combattuto per un'ideale, rischiando la propria vita e ora dovevano arrendersi a un nemico invisibile.
E' vero erano persone anziane di 90 anni, come spesso si dice per trovare una consolazione, avevano avuto una vita lunga e intensa, ma con loro se ne va un pezzo della nostra storia.

Non manca di certo la letteratura sulla Seconda Guerra Mondiale e sul periodo della Resistenza, ottimi libri, romanzi, saggi, ma sentirlo raccontare da chi quei giorni li ha vissuti ha un altro sapore.
Molti partigiani hanno dedicato parte della loro vita a trasmettere i valori della Resistenza ai giovani come per esempio facevano Francesco Nezosi di Bergamo, staffetta partigiana e Lino Lanzotti, partigiano di Modena, giusto per citare i primi due nomi che si trovano facendo una veloce ricerca sui motori di ricerca. Due uomini che in comune avevano dei valori, la voglia di trasmetterli e che purtroppo in comune hanno anche il triste epilogo.

Questi uomini andavano nelle scuole superiori, a ricordare, a raccontare, probabilmente anche voi avete un ricordo di una giornata simile, io ne ho più di uno. Uomini e donne che rivivevano la loro esperienza, ricordi vividi, colmi di particolari, di coraggio e di paura,  gli occhi spesso lucidi, pur avendo raccontato quelle vicende mille volte.
I loro sorrisi nel vedere che i ragazzi si interessavano, le risposte pronte alle domande degli studenti, i saluti all'uscita felici di aver fatto qualcosa di utile, di aver trasmesso qualcosa.

Il Coronavirus ci ha privato di quella che si chiama la memoria storica e forse se avessimo ascoltato di più questi testimoni si sarebbe risparmiata qualche sterile polemica.

Per chi volesse leggere la storia di Francesco Nezosi, la riporta la sezione Anpi di Bergamo www.anpibergamo.it



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1 commento:

  1. Non sono d'accordo con i numeri Fausto se io asintomatico positivo al test muoio d'infarto vengo considerato morto di coronavirus e non è molto corretto questo...

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