venerdì 20 marzo 2020

Resilienza. Dobbiamo essere resilienti. Sicilia e FVG applicano misure stringenti; i media? Additano runner e camminatori

Le misure per evitare un' ulteriore propagazione del Coronavirus si susseguono quotidianamente tra propositi governativi e decreti regionali d'urgenza.

I dati ufficiali snocciolati a fine giornata dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute inducono ad una riflessione su quali aspetti della vita quotidiana debbano ancora essere considerati per dare quella sferzata decisiva per vedere finalmente numeri in decrescita. Resta sempre impossibile intravedere la meta; non c'è una indicazione univoca sulla possibile parabola discendente e così non resta che ascoltare i tg, leggere i giornali e monitorare i siti istituzionali.



I social network? Se potete teneteli distanti; come spesso succede in situazioni particolari e in questioni che dividono, si trova qualsiasi cosa che peraltro spesso e volentieri ingenera confusione rafforzando preconcetti o talvolta concetti fuorvianti. Lo sappiamo tutti per esempio che non esiste il reato di passeggiata (fa comodo lanciarlo per infiocchettare un pezzo), ma poi chi la spiega l'applicazione dell'art. 650 CP per l'inosservanza al DPCM in corso di validità?

Diverse Regioni si stanno muovendo in una direzione; la chiusura dei parchi e giardini pubblici come successo con l'amministrazione Bonaccini, il divieto di attività motoria come previsto dopo la Campania anche in due Regioni nelle ultime ore con Nord - Sud esemplare. Il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia hanno infatti da oggi messo il veto all'attività all'aria aperta.

Non solo ovviamente. In Sicilia da venerdì arriverà anche l'Esercito per un maggior controllo del territorio e oltre al niet per lo sport all’aperto è prevista anche la chiusura domenicale dei negozi e l'uscita di casa è prevista una volta al giorno e solo per le emergenze. I provvedimenti di Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, sono analoghi al suo omologo siciliano Musumeci.

L'attenzione dei mass media purtroppo è incentrata sui runner; in tv passa più spesso l'immagine del parco con tanta gente che corre e cammina piuttosto che altre situazioni di criticità. Lo sport ci ha insegnato ad essere resilienti e non ci resta che resistere sia alle provocazioni che al bombardamento mediatico. Non è anche questo un esercizio probante?


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