Marco Pantani non ha bisogno di presentazione e la scoperta del suo corpo senza vita trovato il 14 febbraio 2004 in un hotel di Rimini è nota nei dettagli, tanti invece sono i dubbi che aleggiano ancora sulla causa della sua morte.
La perizia medico legale scrive intossicazione acuta da psicofarmaci e cocaina, i genitori non riescono a crederci, non ci vedono chiaro e ancora oggi, dopo 16 anni, non si arrendono e continuano a scavare alla ricerca di qualcosa di diverso.
Su Sport Week, il settimanale de La Gazzetta dello Sport sono stati riportati tanti ritratti di Pantani, visto dai genitori, dalla fidanzata,commovente la sua lettera, dagli amici e dagli avversari.
Bellissima la copertina disegnata da Tv Boy, lo street artist di origini pugliesi che ora si divide tra Milano e Barcellona, i suoi murales ritraggono personaggi della politica, della musica, ma anche tanti sportivi, la sua rappresentazione di Pantani è quella iconica, il Pirata che scala le salite in piedi sui pedali.
L'immagine con cui ci piace ricordare Pantani con la sua bandana a duellare con Armstrong, Indurain e con gli altri avversari aspettando il momento giusto per alzarsi sui pedali.
Indipendentemente da ciò che si pensi dell'ultima fase di vita del ciclista, ciò che è rimasto nella mente dei tanti tifosi è la sua grinta nell'affrontare i percorsi più duri. C'è ancora molto affetto intorno alla sua figura.
Leggendo i ricordi dei compagni di squadra e degli avversari ciò che colpisce è che non vengono ricordati solo i lati positivi, come spesso accade dopo la morte, ne vengono elencati anche i difetti, troppo pignolo, un carattere non facile, taciturno, a volte insicuro, ma da tutti traspare un grande e sincero senso di affetto.
Chissà come sarebbe ora Pantani a 50 anni se quel 14 febbraio non ci fosse stato? Cosa farebbe?
Sua mamma non ha dubbi si dedicherebbe ai più piccoli, trasmettendo loro l'amore per la bicicletta a 50, 60 , 70 anni.
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