domenica 10 settembre 2017

Tragedia immane. Andrea Chaves vittima di un incidente in montagna

Non ce la faccio. Scrivo due parole e ho le lacrime agli occhi. Non ce la faccio proprio.


Ieri sera circola la notizia che sia morto un ragazzo di 21 anni della provincia di Alessandria durante una scalata sul massiccio del Monte Bianco. L’incidente sarebbe avvenuto, forse per una scarica di sassi, sulla via Major del versante della Brenva sul Monte Bianco che l’avrebbe colpito facendolo precipitare in un crepaccio. Un volo o un trascinamento per almeno 300 metri.

Non ce la faccio. Scrivo due parole e ho le lacrime agli occhi. Non ce la faccio proprio.

L’allarme è scattato verso le 18 di oggi 8 settembre vedendo che lo scalatore, in vacanza a Courmayeur, non rientrava. Era partito all’una di notte dal rifugio da solo per l’impegnativa ascensione. Aveva già compiuto scalate in solitaria di grande difficoltà sia sul massiccio del Monte Bianco che sul Cervino. Era infatti conosciuto come un alpinista di grande talento, nonostante la giovane età.  (Fonte: La Stampa)

Fin qui manca l'impatto emotivo. L'associazione con la disgrazia e al record dei Dematteis è immediato. Nelle ore successive alla scalata al Monviso si è scritto e parlato di sicurezza e di rispetto per la montagna, ma siamo ancora lontani dalla tragedia per il mondo del podismo e al crollo emotivo.

Non ce la faccio. Scrivo due parole e ho le lacrime agli occhi. Non ce la faccio proprio.

Poi però arriva la notizia shock. 
Il ragazzo è Andrea Chaves. La voce inizia a tremare, le dita fanno fatica a muoversi. L'estate terribile continua ad essere drammatica dopo la tragedia che ha colpito la famiglia di Luca Borgoni (incidente sempre in montagna dopo una gara in Val d'Aosta) l'8 luglio, due mesi fa esatti.

Non ce la faccio. Scrivo due parole e ho le lacrime agli occhi. Non ce la faccio proprio.

Chi era Andrea?
Andrea era un ragazzo di 21 anni, classe 1996, di Novi Ligure con una vita ricchissima di passioni. Lo sport sicuramente, ma era famosissimo per un'altra sua peculiarità. Declamava a memoria canti della Divina Commedia fin dalla prima adolescenza. Per questo motivo era chiamato in tutta Italia per delle serate a tema. Il soprannome del Benigni novese non so se gli piacesse, ma senza dubbio poteva calzargli.

La montagna la sua grande passione. Nelle gare a cui partecipava capitava di fare due chiacchiere con lui o con suo papà e la corsa era solo un aspetto della sua vita sportiva, perchè immancabilmente mi raccontavano delle imprese o tentativi di scalata che avevano appena affrontato o che avevano in progetto di compiere. Il padre in tutta onestà raccontava che non sempre era in grado di accompagnarlo. La gioventù e l'esuberanza fisica di Andrea era troppo per lui.

Ho conosciuto Andrea a Castellazzo nell'estate di un anno fa. Lo intervistai perchè si era presentato alla sua prima gara da competitivo con una vittoria e andava conosciuto. Anche qui traspare il suo Amore per la montagna.


Il 30 luglio a Rocca Grimalda (nella foto di copertina) ci siamo incontrati per l'ultima volta. Mi raccontò di essersi rotto un piede a maggio in montagna e di essere rientrato proprio in quella gara e che avrebbe cercato di dare più costanza agli eventi podistici. Non ce n'è stato il tempo. Arrivò 2°.

Penso a suo papà e a sua mamma Patrizia che lo accompagnavano sempre alle gare. Penso agli occhi di Andrea quando parlava di montagna e non posso fare a meno di commuovermi. Non si può sopravvivere ai propri figli e non si può morire a 21 anni. NON SI PUO'

Non ce la faccio. Scrivo due parole e ho le lacrime agli occhi. Non ce la faccio proprio.

Andrea e il 33° Canto del Paradiso

Ciao Andrea

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