mercoledì 19 novembre 2014

Maratonina di Crema. Disinformazione, chi è l'uomo nero?

Lunedì sera ricevo la segnalazione di un fatto apparentemente grave e mi viene girato il link di una pagina di un giornale on line: Imolaoggi.it nella quale viene insinuato che il vincitore della maratonina di Crema avrebbe rifiutato di farsi fotografare con il Sindaco della città in quanto donna e contro il suo credo religioso. Il fatto è grave, ma capirete in seguito perchè.
Quando mi è possibile e soprattutto se la notizia coinvolge sensibilità diverse cerco di documentarmi e se possibile di contattare i diretti interessati. Sul web nulla, nessun altro riporta la notizia, nè giornali web nè siti sportivi, altre polemiche, ma di natura diversa. Gioco la carta: contatto il Sindaco che per una cittadina di quasi 35000 abitanti avrà chissà quante persone a cui rispondere e figuriamoci se lo farà ad un blogger nemmeno della sua provincia; e invece Stefania Bonaldi, Sindaco di Crema, risponde e mi segnala il giornale dove è stata raccontata la vicenda al netto delle strumentalizzazioni. Ecco cosa scrive La Provincia di Cremona. La verità quindi era ben diversa ed è questo il fatto grave; una sensibilità familiare artefatta e mostrata come una chiusura religiosa, a questo gioco del voler travisare la realtà e proporre al pubblico l'Islam, il nordafricano, lo straniero come soggetto negativo io non ci sto.

Prima di scoprire come fosse andata realmente la vicenda ho chiesto di commentare l'episodio ad una persona che ritengo nel campo autorevole. Sabah Naimi, italiana e marocchina, mediatore culturale nonchè impegnata nel sociale nell'alessandrino. Non nascondo la mia ammirazione per quello che ha scritto e chiudiamo gli occhi e fingiamo di essere di fronte ad uno dei fatti di cronaca che spesso i TG danno in pasto all'ora di cena. Di Sabah Naimi (ho tolto i riferimenti al fatto specifico):

Quando è sorto l'Islam 15 secoli fa nella penisola arabica di sicuro non c'era ancora la macchina fotografica digitale e neanche la maratonina di X, perciò l'Islam come tutte le religioni ha lasciato tante questioni aperte che dipendono dall'intelligenza e dal buon senso degli uomini, ma siccome non siamo stati sempre all'altezza del compito, a volte la nostra immaginazione o la nostra ottusità e ignoranza supera ogni previsione. Il signor X voleva mandare un messaggio e imporre le sue regole. La cultura e la religione non c'entrano nulla con comportamenti del genere perchè non esiste un testo coranico che impedisca ad un uomo di essere fotografato accanto a una donna in circostanze pubbliche e decorose. Il signor X vive in una società dove le donne sono un pilastro sia nella sfera pubblica che in quella privata come anche accade in Marocco dove non sono permessi tali mancanze verso le istituzioni. A questo punto non saprei se X non sopporta, per via di una sua convinzione religiosa astratta il ruolo ricoperto dal Sindaco ovvero donna che esercita un potere. Tollerare questo tipo di atteggiamento, se così fosse, significherebbe dare forza e legittimità al fanatismo da una parte e l'umiliazione e la mortificazione della parte sana e moderata dei mussulmani portatori di principi di pace, rispetto e condivisione; fermo restando che la libertà di credo e di culto va rispettata e onorata, ma mai a scapito della collettività e delle istituzioni che devono rimanere al di sopra delle provocazioni


4 commenti:

  1. Fausto, si tratta dell'ennesima situazione manovrata ad arte per scopi religiosi, politici o culturali. Purtroppo viviamo in un Paese ancora lontano dall'essere pienamente tollerante e civile: portare alla luce la verità in relazione ad episodi così spiacevoli, come hai fatto tu in questo blog, è davvero fondamentale. Complimenti e grazie.

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    1. Grazie Andrea e grazie alle due donne che si sono rese disponibili alla creazione di questo post

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  2. Sabah sempre molto moderata. Mi verrebbe da dire che passare qualche anno in un certo Ufficio le abbia giovato, ma le farei un torto: è persona colta e intelligente.
    Giusto porre l'accento e introdurre spunti di riflessione su fatti simili.

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  3. Aldilà dell'esperienza di ognuno, quello che successo domenica sul giornale non è tollerabile

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