mercoledì 19 novembre 2014

Gli allenatori rispondono. Maurizio Di Pietro

Inizia oggi la rubrica: Gli allenatori rispondono. Una prima tranche di 6 allenatori, nelle varie declinazioni previste dal regolamento Fidal, con una serie di domande uguali per tutti, ognuno però con la sua storia sportiva di atleta e di allenatore. Il primo "interrogato" è il Prof. Maurizio Di Pietro con alle spalle un'esperienza formativa che non conoscevo, ma dal valore innegabile. Ecco la prima:

Partiamo dal tuo passato sportivo. Da dove arrivi? Quale trascorso hai nell’Atletica come atleta?
Io atleticamente, provengo dalla Pro Patria Milano, ho iniziato nella cat. allievi fino a senior specialità 400-800-1500 (PB 50.1 -1.54 -3.56) poi sono entrato nel gruppo sportivo dell'esercito e ho vinto il titolo italiano militare sui 3000 siepi

Da quanti anni alleni? E come è scattata l’idea di mettersi in gioco come allenatore?
Ho iniziato ad allenare mentre ancora correvo da quando ho iniziato gli studi all'Isef 1988 fino al 1996 poi mi sono dedicato ad altro ed ora seguo degli atleti master ma per passione, non per mestiere la Pro Patria mi diede la possibilità di lavorare al fianco di Giorgio Rondelli (probabilmente l'allenatore più medagliato al mondo nel mezzofondo) e seguire atleti di fama mondiale

Qual è il tuo target (giovani-master) di atleti? Chi stai seguendo attualmente?
Ho seguito atleti di livello nazionale e internazionale (Alberto Cova negli ultimi anni della sua carriera e altri tra cui Modica, Goffi, Andreucci , Leone , Pusterla, Donati) ma ho seguito delle giovani promesse che ho portato a far indossare la maglia della nazionale. Oggi do dei consigli agli amici master

Nella stesura di un ciclo di allenamenti segui delle linee guida/principi ben delineati o vengono modellati a seconda del periodo e dell’atleta?
Ogni programma deve essere formulato in base all'atleta che ho davanti, all'obiettivo da raggiungere e al periodo della stagione (non esiste altra regola!!!)

L’approccio psicologico è oggi sempre più considerato, quale importanza riponi sulle capacità mentali dei tuoi atleti? Li alleni anche sotto quel profilo?
È fondamentale, un atleta teso per la gara deve approcciarsi in maniera diversa rispetto ad un atleta troppo spavaldo e la tattica di gara oltre che la tipologia di programma varia a seconda di chi ho davanti

Nella tua esperienza è più determinante un atleta talentuoso o uno determinato con meno qualità e quale importanza dai al risultato ottenuto?
Ho visto gente poco talentuosa vincere tanto e atleti talentuosi perdersi, in questo sport serve la costanza di far crescere un motore e la voglia di raggiungere un obbiettivo, è chiaro che se questo capita ad un  ragazzo che ha già delle qualità atletiche notevoli, esce il campione. Attenzione cosa vuol dire talentuoso? Di Napoli, Lambruschini, Cova sono stati talenti perchè avevano delle velocità di base notevoli, ma per certi versi anche Baldini, Bordin, Panetta, Antibo sono stati talenti perchè sopportavano dei carichi che altri non riuscivano a fare  

Qual è la tua impostazione nell’allenare un giovane rispetto ad un master? Quali differenze di stimoli devono necessariamente esserci?
Ho sempre detto che chi vuole essere seguito da me deve essere convinto di allenarsi per raggiungere l'obiettivo, preferisco oggi seguire un master che vuole fare il suo personale piuttosto che cercar di convincere un giovane forte a doversi allenare; da un punto di vista tecnico gli allenamenti variano notevolmente nelle due categorie e vedo in giro su dei giovani commettere grossi errori ...

Se per un master è normale allenarsi in solitudine, quali sono i vantaggi di un allenamento collettivo e come viene organizzato in un gruppo eterogeneo di atleti?
La corsa deve rispettare certe regole, le velocità degli allenamenti sono organizzate in base alla condizione del singolo, insieme si può correre il fondo lento con atleti simili ed organizzare le ripetute aumentando il numero o la distanza in base ai ragazzi che ho davanti ,ma è sbagliato fare lo stesso allenamento insieme perchè uno si allena e l'altro magari fa un allenamento troppo o poco intenso

C’è un consiglio che ti sentiresti di dare a chi quotidianamente calza le scarpe per allenarsi?
Sì certo, visto che ti piace correre conviene che corri seguendo dei suggerimenti di chi ha più esperienza, ho visto tanta gente che si ammazza di allenamenti e corre sempre più piano, da quando seguo diversi amici nell'alessandrino, posso dire che quasi tutti hanno migliorato il proprio personale pur avanzando con l'età semplicemente organizzando i carichi e i cicli di lavoro, come dico sempre la corsa è un gesto semplice da fare ma complesso da allenare

Una delle domande ricorrenti che mi sono arrivate è sulla richiesta economica. Qual è il costo per farsi seguire te?
Io chiedo un quid simbolico  a tabella mensile però chiedo una programmazione di almeno tre mesi perchè con meno non si costruisce molto per info mi possono contattare

Grazie per la disponibilità e se volessi indicarci dove i lettori di Bio Correndo ti possono trovare sarebbe di grande utilità!
Grazie a te di divulgare le info, comunque i miei recapiti sono
Dott. Maurizio Di Pietro
Cellulare 348-8750748
Facebook maurizio di pietro
Tre eventi in divenire:
1) A dicembre un convegno sulla corsa a Casale aperto a tutti ingresso libero dal titolo 
“La corsa gesto semplice da realizzare complesso da allenare”
2) A febbraio uno stage sportivo alle Canarie di una settimana
3) A maggio il giro podistico del Monferrato su tre tappe 1-2-3- maggio




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