Gita alla distilleria
Mazzetti su invito del runner Fabrizio, che insieme ai suoi familiari ha
ereditato i segreti dell’arte distillatoria. Veniamo subito accolti dal
profumo delle vinacce, ingrediente principale della produzione della grappa,
queste provengono principalmente dalle cantine del Monferrato, altre dalle zone
tipiche di produzione dei grandi vini piemontesi Barolo, Nebbiolo, Dolcetto,
Ruchè, senza dimenticare..
alcune realtà di nicchia come le vinacce di Albarossa e quelle di Timorasso, vitigni abbandonati negli anni in cui si dava la preferenza alla quantità piuttosto che alla qualità e riscoperti recentemente.
alcune realtà di nicchia come le vinacce di Albarossa e quelle di Timorasso, vitigni abbandonati negli anni in cui si dava la preferenza alla quantità piuttosto che alla qualità e riscoperti recentemente.
Dopo aver visto le vasche in
cui vengono accumulate e schiacciate le vinacce, scendiamo al piano inferiore
della storica costruzione in tufo e mattoni dove si trova il museo della
grappa. La storia della distilleria Mazzetti inizia nel 1846 e nel seminterrato
sembra di fare un tuffo nel passato, tra alambicchi di costruzione francese a fuoco
diretto del secolo scorso, oggetti vari di uso comune, foto degli antenati e
della stazione dei tramways(tramvai in piemontese) da dove partivano le casse
di grappa.
La produzione attuale di
grappe e grappe invecchiate avviene in alambicchi a vapore, le grappe vengono poi conservate in botti di
rovere e barrique che possono essere di legno di rovere o castagno per i
distillati derivati dalle vinacce di vini più robusti o di legno di alberi da
frutto per conferire, invece delle note fruttate e floreali.
Una nota di bio edilizia, è
stata conservata una vecchia caldaia con tutte le sue tubazioni in rame che ora
viene utilizzata per il riscaldamento e come combustibile vengono usate le
vinacce appena distillate sia per il riscaldamento sia per produrre il vapore
necessario alla produzione, veramente a impatto zero.
La
distilleria Mazzetti merita una visita per premiare un’eccellenza artigiana del
territorio, per un viaggio nella conoscenza di chi eravamo per capire chi siamo, per una visita sensoriale e testare con mano le qualità artigiane e imprenditoriali di una famiglia, la Mazzetti, che resiste alla crisi, riuscendo ad aprirsi a nuove opportunità
come l’esportazione e il turismo. Grazie Fabrizio, grazie Antica distilleria di Altavilla!
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Ottimo consiglio!
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