lunedì 3 febbraio 2014

Nessuno ci può fermare!

Giovedì è nevicato ed è nevicato copiosamente. Cosa fare? Rimanere in casa vicino al camino? Leggere? Studiare?
Rannicchiarsi nel letto in posizione fetale per godere del tepore del piumone e del torpore del dopo notte lavorativo? Giammai!

Appuntamento alle 2:30 di un pomeriggio spettrale. Prima però un'ora di riscaldamento con la pala in mano: leggera accosciata, carico di neve, spinta delle cosce e getto della neve, una volta a destra ed una a sinistra. Par condicio! E la zona lombare ringrazia.

All'ora prefissata però sono in strada, salita di Valdolenga, appena uscito di casa cado due volte, le scarpe non sono proprio adatte, ma la strada è veramente scivolosa con uno strato di neve a terra compatto sul fondo e soffice sopra, la condizione ideale per non avere stabilità. 

Sono sulla provinciale, incontro prima Rosa che mi dice: Nessuno ci può fermare! Penso subito che sarà il titolo del post di questo racconto, la saluto, lei prosegue nella sua camminata, ecco però che tra la nebbia e la neve appare suo marito Paolo, il mio compagno di corse di questo periodo. Siamo bardati come due podisti esploratori, pronti all'avventura appena iniziata. La decisione sul percorso la lascio a lui essendo io in difetto di sentieri e strade bianche, dobbiamo però lasciare subito la provinciale, troppo pericolosa oggi, una sbandata di un auto è probabile e rischiare oltre il dovuto non è nelle nostre intenzioni. 

Il vento spira sui nostri volti, la neve è ghiacciata ed è fastidiosa, pizzica; sono a disagio, il piede affonda nella neve soffice non battuta del sentiero preso. Discesa, salita, tratto di pianura e ancora su e giù, giù in mezzo alla neve un'altra volta, non sto in piedi, perdiana mi sento impacciato e contratto, non riesco a rilassarmi! Avere costantemente la neve a metà polpaccio non è proprio uno scherzo, si fatica, eccome. Nonostante tutto riusciamo a chiacchierare e piano piano mi rilasso prendendo le misure di questa corsa sui generis dove ogni passo, ogni appoggio è diverso dall'altro, inizio però a godermi la natura, la sua virilità in una giornata di gennaio, nei giorni della merla, quelli rigidi per antonomasia. 

I piedi sono intirizziti, invidio le scarpe adatte di Paolo, lui mi sembra più a suo agio, è rosso in viso, ma rilassato, almeno mi pare. Siamo alla "Borghina" dopo una salita che sarebbe tosta in condizioni meteo ottimali, figuriamoci con 15-20 cm di neve sotto, sopra, dentro i piedi! Ormai siamo due yeti, solo noi nella Munfrà Valley completamente innevata, due pseudo creature immaginarie alla ricerca di se stessi nella fatica, nella naturale condivisione di una corsa onirica. La strada del ritorno è intrapresa, il vento non soffia più, la neve cade dolcemente su di noi, come a premiarci, ma la quarta mia caduta è fonte di, direi sorriso, ma è più una smorfia, la stanchezza è tanta. Un'ora e mezza giusta giusta dall'uscita di casa e la nostra avventura è terminata, quasi con il dispiacere che sia finita, ma il retrogusto dolce dell'impresa pervade e anestetizza i sensi. 

Grazie Paolo e Ad Maiora dalla Munfrà Valley!

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10 commenti:

  1. Bravi! I veri runner accettano ed anzi apprezzano le possibili avversità date dalle conseguenze dello sport all'aperto.
    Le variabili fanno parte del gioco ed evitano le monotonìe.

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  2. Deve essere stata un'esperienza davvero unica... e il tuo bellissimo racconto l'ha resa ancora più emozionante!
    Bravissimi entrambi, due podisti perfettamente in simbiosi con la natura.

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  3. Bella giornata e bello il racconto. La tua ora di riscaldamento è molto originale è da inserire nei manuali di allenamento di atletica

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  4. Correre sulla neve è favoloso! Ed è anche l'unica condizione meteo in cui mia moglie corre volentieri!!

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  5. Paolo credo di conoscerlo bene, tu un pò meno ma scrivi veramente bene sapendo trasmettere le emozioni che hai provato. BRAVI !!!

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  6. Grazie a tutti per aver lasciato un vostro pensiero! Il mio adesso è quello che una nuova settimana sta per iniziare e un'altra corsa-avventura anche senza neve sarà sicuramente presente. Buona notte a tutti!

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  7. Da come l'hai raccontata sembra faticosa ma anche molto divertente e poi fatta in compagnia deve essere sicuramente più bella. Bravi!

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  8. Ciao Fausto, sono Rosa la moglie di Paolo, quella che cammina e che vi fa le foto. Volevo dirti che scrivi molto bene. Riesci a trasmettere tantissimo e tutto l'amore che avete per questo sport.Da moglie, vedo Paolo prima di ogni vostra uscita prepararsi e pieno di adrenalina, guardare l'orologio per poi essere i ritardo e al ritorno,raccontare con gioia e soddisfazione i dettagli dell'allenamento.Quasi quasi mi metto a correre seriamente, perchè sono curiosa di vedere se correndo 5km. al mattino e 5km al pomeriggio, se dopo una settimana al 70° da casa , mi viene a cercare ah ah ah (questa la capiamo solo noi ).Comunque a parte gli scherzi ,spero di aggregarmi a voi ,con la mia bicicletta ovviamente, per un allenamento lungo e lento.Buone corse e soprattutto tratta bene il mio Paolino!!

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  9. Grazie Saverio e anche a Rosa per la descrizione del pre e post allenamento, sono felice di avervi incontrato, è un valore aggiunto al mio bagaglio umano e sportivo.. Per i 70 km da casa.. :-))))))

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