mercoledì 2 ottobre 2013

Antonella Manzoli per Bio Correndo

Ultramaratoneta. Se penso ad un uomo o ad una donna che corre distanze superiori ai 42 km e perdipiù trail, immagino una persona dalle gambe d’acciaio, dalla corteccia cerebrale di titanio e dalla determinazione sovrumana e poi.. Poi l’incontro via mail con una donna di un paesino dell’alessandrino ad un passo dall’Appennino Ligure, semplice, dalla capacità disarmante di far apparire una gara di 5-6-7 e più ore, come una normale corsa a contatto con il proprio ambiente, la natura e la montagna! Antonella Manzoli dell’Atletica Novese, mi ha così stupito due volte, la prima scorrendo le classifiche e trovandola nelle gare più lunghe e dure del panorama piemontese e non solo e poi con il suo approccio minimal alla corsa, come un’esperienza di vita, con la sola passione per la corsa e per la montagna a scandire i suoi week end sportivi!

D: Ti ho conosciuta tramite la ricerca dei risultati degli alessandrini e sono rimasto stupito (sconvolto!) dal numero di gare, ma soprattutto dai tanti km in gara, dalle classiche della zona, alle Ultra, a trail di ogni genere. Qual è la tua vera dimensione?  Dove ti trovi più a tuo agio?
R: La mia vera dimensione sono sicuramente le lunghe distanze, soprattutto in alta montagna.
D: Le gare di durata come espiazione o nella fatica trovi la tua serenità?
R: Le gare di durata perché mi fanno stare bene, mi divertono e mi fanno conoscere luoghi meravigliosi e persone splendide.

D: Dal sito della tua società: l’Atletica Novese, leggo che al 22 settembre hai corso 45 gare per 900 km, un dato per me impressionante che immagino non sia frutto dell’improvvisazione. Per gestire così tante prove sei seguita da qualcuno nella preparazione o fai da te?
R: Sì, mi segue saltuariamente un amico di Genova

D: Tra le tue tante ardue prove, qual è quella più dura che hai affrontato?
R: La “Monte Rosa Walser Trail”, 50 km su un dislivello di 5300 mt, c’era molto caldo, sono rimasta senza acqua e sono entrata in crisi, è stato molto difficile portarla alla fine.

D: Quella che più ti ha dato soddisfazione?
R: Ogni gara è diversa e ogni volta che tagli il traguardo provi sensazioni indescrivibili, tutte mi hanno dato soddisfazione è difficile fare una classifica e sceglierne una, sicuramente quella che ho sentito più mia è stata il “Tour Monviso Trail“, il Monviso è un montagna che mi ha sempre affascinato e correre lì in mezzo è stato incredibile.

D: Quella che vorresti correre? Hai un sogno nel cassetto?
R: Il mio sogno nel cassetto e spero non rimarrà tale, è il “Tor des Geants”, il re degli ultra trail, 330 km, 24.000 mt di dislivello, 150 ore per terminarlo.
D: Chi è abituato, come me, a correre distanze non superiori alle mezze pensa che gli Ultramaratoneti siano soggetti prima o poi a fare i conti con le sollecitazioni che, giocoforza, l’asfalto o il terreno restituiscono alla macchina-corpo. Infortuni? Come stanno le tue articolazioni?
R: Lo dico in silenzio, ma non ho nessun problema articolare, per ora. Nessun infortunio.

D: In gara sappiamo cosa combini. Ma nelle corse di tutti i giorni? Quante volte ti alleni a settimana? Quantità o qualità?
R: In settimana mi alleno un paio di volte, un’oretta a uscita, soprattutto faccio ripetute in salita.

D: Come vivi la corsa di tutti i giorni? Lo sfogo da un giornata faticosa, il piacere di correre, un momento di introspezione, altro?
R: Per me la corsa è sempre un piacere, sia in allenamento che in gara, se così non fosse smetterei immediatamente.

D: Il blog è Bio Correndo e come di consuetudine una domanda sull’alimentazione: La curi? Segui un regime alimentare particolare?
R: Ho la fortuna, tanti mi dicono che sono noiosa, di amare i cibi semplici e poco conditi e di adorare frutta e verdura, quindi anche prima di iniziare a correre ho sempre seguito un’alimentazione sana, semplice e molto varia.

D: Come gestisci l’alimentazione prima di un’Ultra?
R: Niente di diverso dal solito, in settimana mangio regolarmente e la sera prima cerco sempre di mangiare pasta in bianco o al pomodoro, verdura e frutta. Dedico molta più attenzione alla colazione prima della gara, mi deve dare energia per molte ore.

D: Grazie per la disponibilità e un’ultima curiosità: quale sarà il prossimo impegno?
R: “L’ultra Trail del Lago D’Orta” 80 km

In bocca al lupo Antonella!

4 commenti:

  1. Tanto di cappello alle sue imprese.....
    Gli ultra trail sono difficilissimi,per una donna ancor di più.
    Sarò anch'io al lago d'Orta,ma per la "misera" 22km

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  2. Ma quello che la porta avanti in gare così lunghe è la passione e puro piacere di correre! "Le gare di durata mi fanno stare bene, mi divertono e mi fanno conoscere luoghi meravigliosi e persone splendide". Spettacolare! :)

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  3. Mi unisco a voi per farle nuovamente i complimenti. Come ho già scritto non tanto per le tante Ultra, ma per l'atteggiamento e la motivazione quasi extra sportiva che la spinge a salire e scendere dai monti. Una sorta di richiamo della natura..

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