mercoledì 25 settembre 2013

All'ultimo giorno, all'ultima ora

Dopo un percorso formativo di 4 mesi, all’ultimo giorno all’ultima ora, la programmazione prevede: Conferenza sulla Multiculturalità.  Dott. Gianpaolo Trevisi.
Non mi convince. Siamo 300 tra uomini e donne pronti, con le valigie in mano, a cambiare le nostre vite lavorative e per molti anche esistenziali visti gli spostamenti di provincia o di regione che dovremo affrontare e all’ultimo giorno all’ultima ora: La Multiculturalità!!

Non mi convince. Due sale per contenere gli spettatori, noi corsisti, una “live” e una in video conferenza, la mia prevista è la seconda. Ho con me un quotidiano e la compagnia del mio nuovo Amico Roberto. Dallo schermo appare il Direttore della Scuola e un ragazzo, anzi il Dott. Trevisi, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, il relatore che presenta il suo libro “Fogli di Via”. A maggior ragione non mi convince.

Inizia a parlare il Dott. Trevisi, lo ascolto con sufficienza, quasi distratto. Il tono e il modo di esprimersi però accendono in me una lampadina, ma non mi fido, la spengo subito, ma lascio un led acceso. Prosegue scherzando sul modo di comunicare di noi poliziotti, mutuando dai verbali alcuni termini che ahinoi usiamo nella vita comune, il famigerato “poliziese”:
“..Sempre meglio ora, comunque, rispetto ai primi anni in Questura, quando informavo per opportuna conoscenza la mia ragazza che l’amavo con entusiasmo, senso del dovere e soprattutto spirito di sacrificio, quando dicevo ai miei amici che sarei potuto uscire compatibilmente con le mie esigenze e quando avvertivo qualcuno a cui davo un appuntamento, che gli avrei citofonato a scopo intimidatorio; ho passato anni interi a riferire ogni cosa.. con osservanza”. Vacillo.

Devo cambiare sala, a dispetto delle regole, devo avere un contatto visivo, reale con quest’Uomo, ora non si tratta più che sia l’ultimo giorno all’ultima ora, ma cosa voglia raccontare. E’ un escalation emotiva, mi pare che la sala sia anestetizzata, non in grado di reagire al punto di vista diverso che ci viene proposto. 

Immigrazione, solidarietà e fratellanza, in spirito laico, il racconto metafisico de:” L’Africa in un cassonetto”, il primo capitolo del libro, è un mio personale tripudio interiore,  sono emozionato, cerco di appuntarmi i primi pensieri che si formano, vorrei alzarmi e iniziare da: All’ultimo giorno all’ultima ora di questo pezzo, ma mi vergogno e rimango seduto, estasiato. Finisce tutto troppo in fretta, come vuole l’adagio popolare delle cose belle; mi giro verso il mio Amico, non serve parlare, abbiamo gli occhi e l’animo sazi.

Gianpaolo Trevisi il suo soffio di vento, accennato nella conferenza, si è trasformato in bufera! Mi ha convinto.. All’ultimo giorno all’ultima ora.

Ecco questo avrei voluto dire quel giorno, il 14 ottobre di tre anni fa, non l'ho fatto e lo faccio ora dal mio "Cortile". Mi immagino all' Speakers' Corner di Hyde Park, in piedi, su uno sgabello, come Nanni Moretti in "Aprile", a leggere quello che ho appena scritto; finito, metto il foglio malamente ripiegato in tasca e mi allontano. Così, in punta di piedi, come sono arrivato.


Per leggere il racconto integrale de "L'Africa in un cassonetto" inserito nel libro: Clicca Qui 


2 commenti:

  1. E in questi tre anni pensi che "il soffio di vento", anzi "la bufera" non ti abbia cambiato? Allo speakers' corner che si trova nella tua "london city" interiore forse ci sei stato, ma l'inconscio è lontano e la voce non è arrivata subito... Anche questa è multiculturalità.

    Comunque bravo! P.S.: I poliziotti che conosco sono tutti molto in gamba. Sarà un caso?

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    1. Ogni emozione, ogni avvenimento ci cambia, a maggior ragione un'esperienza come questa!

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