domenica 7 luglio 2013

Buono come il pane

La mia evoluzione ha inizio nell’ottobre 1993, quando conobbi Arianna, mia moglie e passai dall’essere un ominide Australopithecus alla prima esperienza come Homo Erectus. In questi anni poi tra i suoi tentativi di inculcarmi un minimo di cultura e i miei sforzi qualcosa si è mosso, ma ancora di strada ce n’era e neanche lontanamente riuscivo ad avvicinarmi all’Homo Sapiens.
La svolta arriva nel 2006 quando la passione per la corsa mi fa conoscere Michele, l’Uomo della rada di Nur, Norbellese, Sardo, volutamente maiuscole, che si fa carico di prendermi per mano e condurmi in una nuova forma di Homo: Curridori-Coscenti!
E così all’improvviso entro in una nuova era e piovono nozioni, suggerimenti, aneddoti: l’atletica nord europea degli anni 70, il core training, il pilates, i famigerati kettlebell, i callistenici, il fartlek, Prefontaine, le sue sfide da ragazzo su pista e su strada con un paio di scarpe che ora non si userebbero nemmeno per andare in spiaggia, le continue correzioni del mio gesto atletico e ancora più importante la trasmissione della cultura del gusto, dell’enogastronomia coscienziosa, della scernita tra prodotto di qualità e quello industriale. Un mondo si apre: l’olio spremuto a freddo, il vino, il miele rigorosamente italiano ancor meglio se della zona, lo yogurt di capra della piccola azienda, il pane della tradizione. Ecco che il cibo diventa una forma d’arte, un qualcosa da vivere e non solo una fonte di nutrimento. Sull’Isola avevo così mutuato da lui lo stile di vita e con questo i suoi pusher, di qualità ovviamente!
Il ritorno in Piemonte è stato traumatico, per vari aspetti, ma non poter avere dei prodotti di un certo valore era forse la situazione più castigante, ma ogni cosa a suo tempo, la conoscenza del territorio e la ricerca continua di una via d’uscita dal “progresso” del cibo commerciale da i suoi frutti, non oggi non domani, ma ecco che all’improvviso a Lu Monferrato, a due passi da casa, apre un panificio. Con disinteresse, quasi senza speranza, vado a visitare il sito e se dapprima sono quasi assopito sulla tastiera, a poco a poco, qualcosa accade. Si accende una lampadina, i sensi si riattivano, le papille gustative si mettono in moto, l’olfatto già odora qualcosa di dimenticato, le dita percepiscono la consistenza del Pane, il Pane finalmente!
Non resisto e vado a far visita a questa bottega  aperta solo nel fine settimana, la signora Luigina con il marito vengono subissati di domande e non resisto, nel retro a vista, hanno il mulino a pietra con cui producono una buona parte delle loro farine, ne chiedo il funzionamento, l’origine delle materie prime, del, sempre sia lodato, lievito madre. Vengo accontentato, chissà cos’avranno pensato della mia curiosità asfissiante in una pigra e sonnolenta domenica mattina da paese!

Gli assaggi continuano per alcune settimane, per condividere la scoperta invio immediatamente il link a Michele, per la degustazione lo aspetto in una sua escursione nella Munfrà Valley. Per la pubblicazione attendo, voglio esser sicuro di poter consigliare un prodotto genuino, saporito, gustoso e le aspettative non vengono disattese: il pane bianco che bianco non è, quello integrale, quello alle nocciole, quello dolce con semi di lino, miele d’acacia, uvetta e noci (squisito per una colazione super!) completano e arrichiscono i pranzi e le cene del week end, grazie alla maestria di questa piccola grande bottega d’altri tempi.

8 commenti:

  1. Un po' per gusto un po' per curiosità ho imparato a fare il pane in casa.
    Non è difficile e la cosa più bella sono tutte le possibili varianti.

    Certo che trovare un buon pane, dal fornaio, sotto casa è sicuramente piacevole.

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  2. Nino: a chi lo dici! Mentre scrivevo avevo voglia di mollare tutto e mangiarne una bella fetta..

    Giuseppe: anche mia moglie ogni tanto lo fa, ma effettivamente trovarlo pronto e con tale qualità è un gran vantaggio!

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  3. Vedi Fausto, basta aver pazienza, le "isole del gusto" stanno riaffiorando ovunque.....

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    1. Hai ragione, viviamo nell'era del tutto e subito che spesso la pazienza la consideriamo un vocabolo in disuso!

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  4. Hai un amore genuino (come i prodotti da tè elencati) per i territori, in tutti i suoi aspetti..

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  5. Ciao! Ti ringrazio per questa splendida recensione! Sono felice che il mio pane ti sia piaciuto!

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  6. Ringrazio io voi per il piacere ritrovato nel mangiare il pane!

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