Le regole queste sconosciute. L'allergia alle regole inizia nell'adolescenza e sembra proseguire anche nell'età adulta.
In linea teorica siamo, forse, tutti d'accordo che siano necessarie, ma spesso solo quando riguardano gli altri e questo capita anche nel mondo sportivo. Stringendo il cerchio al mondo delle corse se ci iscriviamo a una società sportiva (Fidal o EPS) o decidiamo per una Runcard nel momento che ci tesseriamo accettiamo il regolamento della Federazione che comprende diritti e doveri, vale lo stesso discorso anche per gli enti di promozione sportiva.
Regolamento che in pochi leggono e quando le regole vengono fatte rispettare si prova un moto di irritazione, vedi le critiche ai giudici per l'obbligo della divisa sociale o del pettorale ben visibile, ma la lista è davvero lunga.
Questo incipit un po' pedante è per introdurre un fatto di altro genere accaduto recentemente a una delle nostre manifestazioni su strada.
Un atleta, al termine della fase delle iscrizioni last minute, trovando il tavolo dei giudici e organizzatori senza personale (precisiamo: oltre il termine in cui era possibile iscriversi) per l'imminente partenza della competizione, si è impossessato di un pettorale lasciato sul tavolo e si è buttato in corsa.
Un gesto innocente? Non proprio e qui si ritorna al tema del rispetto delle regole. La persona in questione non ha dato modo ai giudici di verificarne l'identità, di iscriverne il nome tra i competitivi o i non competitivi e nel caso fosse tesserato, la validità del certificato medico.
I giudici e gli organizzatori sono responsabili della sicurezza degli atleti, sia competitivi, sia non competitivi, quindi, partecipare alle gare da "portoghesi", o peggio, spillarsi un pettorale trovato o impossessarsene in modo improprio può essere una stupidaggine che può costar caro.
Quello che segue è solo uno stralcio delle sanzioni che possono subire le società se contravvengono al regolamento:
"Le sanzioni applicabili in capo alle società organizzatrici, per tipologia ed ammontare si dettagliano come segue: - Partecipazione alle gare di atleti privi di visto o non autorizzati: € 1.000,00. - Partecipazione alle gare di atleti non in regola con il tesseramento e quindi sospesi: € 500,00. - Partecipazione a manifestazioni inserite in Calendario Nazionale o nel Calendari Territoriali di atleti non tesserati FIDAL o non tesserati: € 2.000,00 - Richiesta di modifica della data di svolgimento di manifestazioni inserite nel Calendario Nazionale già approvato dal Consiglio Federale (fatti salvi i casi di ordine pubblico e di decisione Federale) e richiesta di inserimento tardiva nel Calendario Nazionale deliberato: verrà comminata una sanzione pari alla tassa di approvazione gara prevista. - Cancellazione o rinuncia all’organizzazione, senza giustificato motivo, di una manifestazione inserita in Calendario Nazionale costituiscono elemento di esclusione dal Calendario Nazionale dell’anno successivo e la tassa di approvazione gara dovrà essere comunque pagata; - Richiesta di declassamento dal Calendario Nazionale al Calendario Regionale: pagamento della tassa di approvazione gara corrispondente al livello per la quale è stata inizialmente richiesta; - Erogazione di premi non consentiti dalle norme in vigore: verrà comminata una sanzione che va da un minimo di € 1.000,00 ad un importo massimo pari al premio erogato. - Svolgimento, all’interno di una manifestazione agonistica inserita in Calendario Nazionale o nei Calendari Territoriali, di una manifestazione non competitiva sulla distanza di Maratona e/o Mezza Maratona: € 1.000,00. - Non ottemperanza a quanto disposto dall’art. 26.4 e relativi commi: esclusione dall’inserimento della manifestazione nel Calendario Nazionale dell’anno successivo e applicazione della sanzione pecuniaria pari a € 5.000,00."
Al link le norme per l'attività stadia e no stadia della Fidal
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