domenica 10 settembre 2023

A Casale si è corso per ricordare le vittime dell'amianto. Alessio Robiola e Martina Amerio i più veloci alla Io Corro per Pica

Questa mattina a Casale Monferrato, all'interno delle celebrazioni organizzate dall'Associazione AFeVA (Associazione Famigliari Vittime Amianto) è andata in scena una corsa non competitiva a scopo benefico per ricordare Pier Carlo Busto, per tutti Pica

Pier Carlo Busto, podista appassionato, è stato il primo caso accertato di mesotelioma in una persona che non ha mai lavorato all'interno della fabbrica Eternit. La sua prematura scomparsa ha portato alla consapevolezza che la terribile fibra killer si trovasse nell'aria e di conseguenza la paura sottotraccia che noi casalesi abbiamo inciso nel DNA.

Il Prof. Natalino Deandrea, a Giarole venerdì scorso, ricordava quanto fosse importante questo evento per lui, proprio per il ricordo di Pica, la sorella tra l'altro è l'attuale Presidente dell'Afeva, a cui rispondevo che ogni casalese con un briciolo di coscienza non può e non deve essere indifferente.

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22, 23, 24 settembre - Green TOur
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La corsa Io Corro per Pica a cura del GP Avis Casale è stata organizzata nel giro di pochi giorni, questo ha purtroppo influito sulle presenza, soprattutto è mancata la partecipazione popolare dei runner per un giorno, ma anche dei runner abituali che avevano già scelto la corsa domenicale.

Una trentina i podisti che hanno affrontato il percorso ad anello di 7,8km con partenza e arrivo dal Parco Eternot. I più veloci ad affrontare il tracciato sono stati Alessio Robiola in 28'33", lui anche in prima linea nel pensare e lavorare alla tracciatura del percorso, seguito da Andrea Sgoifo in 28'58", terza piazza per Marco Martinotti 30'07". 

La prima donna è Martina Amerio in 33'33", secondo posto per Federica Lenti 39'48", Luisa Doro è terza in 43'03". 

Al di là dei risultati cronometrici, la giornata di oggi è stata importante per non dimenticare una vicenda che ha messo a dura prova negli anni gli abitanti di Casale e delle località limitrofe. 

Una vicenda anche giudiziaria che si è trascinata per anni, anni in cui le persone continuavano e continuano ad ammalarsi di mesotelioma. Nel luglio di quest'anno nella sentenza in Corte d'Assise a Novara,  l'industriale svizzero Stephan Schmidheiny è stato condannato a 12 anni per le morti di 392 persone a causa dell'esposizione al minerale. Siamo tutti in attesa di leggere le motivazioni e poi di scoprire se ci sarà un seguito con un appello alla sentenza.

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Da quando l'Eternit è stata chiusa (1988) Casale Monferrato è diventata una delle città simbolo della lotta all'amianto, ma oltre a guardare avanti e continuare nella bonifica occorre anche non dimenticare e non essere indifferenti (un altro male del nostro tempo) e come viene riportato nel bellissimo quadro di pietra cantone realizzato dall'artista Gianmaria Sabatini che recita: " Perchè oltre i passi che si fanno, sono importanti le impronte che si lasciano". 





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