E' proprio qui che negli anni 70 è nato, da un gruppo di amici con la passione per la corsa, il podismo locale, quando la parola stessa, podismo, è ancora distante ad essere presente nel linguaggio comune e ancora meno ad essere di moda. Gli antesignani dei runner di oggi. Il Peo (Pier Luigi Luparia), l'Avv. Boccassi, Romano (Lucchetta) e i loro amici sportivi di allora che si trovavano per godere insieme il piacere dell'allenamento e per condividere un percorso collinare "rock" alle porte di Alessandria.
Una foto con due miti non poteva mancare e in qualche modo Romano era con noi:
Come scritto ieri, il nome della manifestazione non promette nulla di buono, ma per quei pochi che non lo sapessero, è frutto di un equivoco che però ne ha determinato ineludibilmente il nome della manifestazione:
Prima del via un minuto di silenzio in memoria di Romano Lucchetta e di Enrico Carminati. Un momento doveroso di ricordo e gratitudine.
La gara? Impegnativa, ma anche qui non si racconta nulla di nuovo. Il Giro del Morto è uno di quei tracciati che restano sulle gambe per alcuni giorni. Salite spacca ritmo e gambe e discese da interpretare al meglio per non perdere contatto con gli altri concorrenti. In campo maschile si riparte dal 44'06" di Gianfranco Cucco della scorsa stagione, oggi non presente per il matrimonio dell'amico VerdeBio Matteo Patrucco - AUGURI! - (non ci si può però sposare il giorno del Giro del Morto! Sich).
Nelle premesse la sfida era tra il biellese Matteo Lometti (Brancaleone Asti) allenato dal Presidente del Comitato Regionale, Cleliuccia Zola e la nuova certezza e realtà provinciale Gabriele Roselli, lui invece è allenato da Andrea Migliori. Il portacolori dell'Atletica Novese è il più vincente di questa stagione con 15 vittorie. Per entrambi una prima assoluta sul tracciato proposto dalle Frecce Bianche Triathlon.
E' Matteo Lometti a raccontare la gara:" Siamo partiti controllati, pensavo ad una partenza più forte e siamo andati via io e Gabriele Roselli. Al 4° km circa appena dopo via Varza ho attaccato e sono andato via. Non mi sono mai girato e non sapevo che vantaggio avessi e ho proseguito al mio ritmo. Un percorso molto bello dal punto di vista paesaggistico ed anche piacevole da correre con continui su e giù senza soluzione di continuità". L'obiettivo di Matteo è la 50 km di Salsomaggiore di novembre. La condizione c'è e la stagione è stata esaltante, non resta che continuare a lavorare a testa bassa.
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Il suo crono è monstre. 42'43", nuovo record del percorso. Per chi conosce il percorso di stamattina sa il valore del tempo fatto registrare dal biellese. Secondo Gabriele Roselli in 44'12". Gran bel 3° posto conquistato da Ludovico Pedretti (Atletica Pavese) in 45'27". Podio lungo con Livio Denegri (Atletica Novese) in 46'25", 5° l'infinito Gianni Maiello (Run Riviera Run) in 46'32".
Tra le donne è difficile pensare che nel breve periodo si possa essere abbassato il 45'56" di Valeria Straneo del 2018, resta allora la sfida per il trono di regina del percorso dell'edizione 2022. Ed è ancora la campionessa alessandrina, di casa a Valmadonna da qualche anno e ormai una costante al Giro del Morto. 49'12" il suo crono. Al 2° posto, come lo scorso anno, Claudia Marchisa. La portacolori dell'Atletica Alessandria che ha anche sbagliato il percorso, 600 metri in più racconta a fine gara, chiude in 56'30". Terza donna una sorpresa, lei si definisce Vogherese/Tortonese, Laura Zuffi (Runcard) in 1h00'59". Podio lungo con Elsa Godino (Atletica Novese) e Laura Simonelli (0131 Run of made).
Tra le società è ancora l'Atletica Novese a far registrare il numero di classificati maggiore con 32, a seguire la Bio Correndo AVIS con 17, 3^ il GP Cartotecnica con 16.
Presente la Bio Correndo AVIS:
Monica Elena Castioni, Franca Gesuato, Guido Chiriotti, Mauro Chiriotti, Paolo Quargnenti, Gianni Faravelli, Matteo Robbiano, Davide Bulich, Fabio Dirutigliano, Riccardo Arseniato, Alessandro Bassi, Roberto Maio, Donald Piva, Franco Gallina, Paolo Crivellari, Roberto Pittaluga, Fabio Rigolli.
Al traguardo anche Luciano Malfettani, nato il 15 novembre 1927, 95 anni quindi a novembre, che tagliato il traguardo con le sue bacchette racconta:" Ho fatto un giro più breve, ma ora che ho finito sento che avrei potuta farla tutta. Quante volte esco a camminare? Quasi tutti i giorni. Sono vedovo, mi è morto anche il gatto (Federico Buffa avrebbe detto "e tifo i Clippers") e quindi ho tempo per me. Mi mantengo in forma mangiando bene perchè sono un bravo cuoco e bevo sempre un bicchiere di Rosè".
Il suo arrivo:
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