mercoledì 20 aprile 2022

La rivincita di Adrianne. Nel 2013 perse la gamba nell'attentato di Boston. Quest'anno è una finisher con il supporto di Shalane Flanagan

La rivincita di Adrianne. Nel 2013 perse la gamba nell'attentato di Boston. Quest'anno è una finisher con il supporto di Shalane Flanagan
Dietro a una maratona ci sono sempre molte storie, quelle naturalmente dei protagonisti, dei loro allenamenti, dei sacrifici fatti per ottenere un determinato risultato, ma anche e soprattutto quelle dei tanti runners amatoriali che nella regina della corsa vedono qualcosa in più di un risultato cronometrico. 

Riuscire a terminare la maratona per molti diventa una sfida con se stessi, un traguardo da raggiungere per una sorta di riscatto. E' quello che ha provato Adrianne Haslet. 

Adrianne, 41 anni, era una ballerina di sala professionista, nel 2013 stava partecipando alla Maratona di Boston quando rimase coinvolta nell'attentato e perse una gamba. 

Un dramma nel dramma oltre a perdere la gamba, la vita di Adrianne cambiò radicalmente anche a livello lavorativo, dopo un primo periodo particolarmente difficile la donna ha deciso di non darsi per vinta e ora sta ricominciando anche a danzare. Aveva ancora un conto aperto con la Maratona di Boston, nel 2013 l'ordigno la colpì a pochi metri dall'arrivo, con le protesi ci aveva riprovato nel 2016 e nel 2018, ma senza riuscire a terminarla. 

Adrianne ha capito che da sola non riusciva a farcela e ha chiesto il supporto di una campionessa, Shalane Flanagan, che ha accettato la sfida con entusiasmo e motivazione. Grazie ai consigli, ma soprattutto al supporto psicologico della vincitrice della maratona di New York 2017, Adrianne è riuscita a raggiungere il suo obiettivo. Questa volta ha tagliato il traguardo, 5h18'41" il tempo che ha impiegato, ma il crono è solo un dettaglio. 

All'arrivo Adrianne non ha potuto trattenere le lacrime di felicità, il cerchio si era chiuso, il conto aperto nel 2013 era stato saldato.


Shalane Flanagan sul suo profilo Instagram scrive: "Il mio momento preferito è stato nelle ultime due miglia. Stavo incoraggiando Adrianne ad accelerare il ritmo quando lei mi ha detto - Mi sto divertendo così tanto che non vorrei finisse- così abbiamo assorbito ogni passo, ci siamo godute il tifo, abbiamo battuto il cinque, abbiamo riso e pianto, perchè siamo vive "

La giornata è finita con i festeggiamenti a base di patatine fritte e champagne.

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