giovedì 3 marzo 2022

La Nazionale di ciclismo ucraina piange il suo ct Alexander Kulik, morto a Kiev durante un attacco.

8° giorno di guerra in Ucraina. Tg, media e giornali in genere fanno rimbalzare notizie e immagini che non vorremmo vedere, ma soprattutto che vorremmo essere lontane nel tempo e non oggi nel 2022. 

L'attualità di queste ore e di questi giorni però è allarmante anche senza l'enfasi giornalistica. La conferenza di oggi pomeriggio del leader russo Putin non è stata di certo rassicurante per quanto succederà nelle prossime ore.

Lo sport? Lo sport mondiale si mobilita e non solo gli atleti ucraini. Andriy Shevchenko è certamente il punto di riferimento globale per la sua grande visibilità; tanti gli appelli lanciati sui sui canali social o con interviste ai giornali più importanti, ma non solo lui esporta e diffonde il sentimento comune riassumibile con l'hashtag #stopwar. Ci sono anche decisioni che fanno discutere come quella di escludere gli atleti paralimpici russi e bielorussi come raccontato questa mattina; c'è dunque anche un embargo sportivo che però andrebbe modulato e non traslato in ogni ambito, almeno questo il biocorrendo pensiero.

E' iniziata anche la rincorsa agli aiuti umanitari, ma anche con la ricerca di associazioni solide e non farlocche a cui consegnare quanto necessario perchè, lo sappiamo, le truffe sono all'ordine del giorno e i malintenzionati, pronti a sfruttare un'emergenza sono sempre in agguato. Se abbiamo sentito ridere degli imprenditori per la possibile speculazione su un terremoto cosa volete che sia una guerra se non un modo per delinquere? Affidarsi dunque ad associazioni di cui si conosce la genesi e la moralità è necessario, com'è doveroso fare la propria parte in ambito solidale.

Guerra è sinonimo di morte e purtroppo continua la conta degli sportivi caduti. La Nazionale di ciclismo ucraina piange il suo ct Alexander Kulik. L'uomo è stato ucciso a Kiev, sembra mentre cercava di aiutare altre persone a mettersi in salvo. Kulik aveva 65 anni, una lunga carriera nel ciclismo, aveva allenato anche la Nazionale russa. Il figlio Andriy è stato un ciclista professionista e ha fatto parte della Nazionale ucraina.

Il concetto della Pace sembra ancora lontana e sempre più vicino ad un'utopia.

Di copertina i ragazzi di Kulik e suo figlio Andriy.

Nessun commento:

Posta un commento