Il settimanale Oggi ha anticipato alcuni stralci dell'intervista. Come è noto Vialli sta lottando contro il cancro, ha vinto alcune battaglie, ma l'"ospite" , come lo definisce l'ex calciatore, è sempre presente, uno scomodo compagno di viaggio, che inevitabilmente influisce sulla vita, sull'umore, nei rapporti.
Il pensiero della morte è una presenza con cui fare i conti, ma Vialli stupisce con le sue parole dicendo : "Io ho paura di morire. Non so quando si spegnerà la luce, cosa ci sarà dall'altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire" e continua "Mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L'ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato dai progetti che ho è una cosa per cui mi sento molto fortunato. La vita e non l'ho detto io, ma lo condivido in pieno, è fatta per il 20% da quello che ti succede, ma per l'80% da come reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, può essere anche un'opportunità".
Parole applicabili sempre, la vita di sua natura è effimera, il viaggio finale di tutti gli esseri viventi è lo stesso, una malattia ti fa sentire ancora più precario, ma nessuno può sapere cosa gli riserva il destino. Ognuno di noi dovrebbe imparare a reagire agli ostacoli, piccoli e grandi, che la vita ci pone davanti e apprezzare i piccoli piaceri, possibilmente anche senza dover affrontare una malattia grave, lo stesso Vialli conclude dicendo : " Non dico di essere grato al cancro, eh..".
Al link la trasmissione di Alessandro Cattelan (per gli abbonati)
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