mercoledì 2 marzo 2022

Dal biathlon internazionale a difendere sul campo di battaglia la sua Ternopil. Dmytro Pidruchnyi da sportivo a soldato.

La guerra in Ucraina ha eradicato in modo istantaneo la dialettica sul Covid. Sia nei media che sui social e a dirla tutta, non ci mancano per nulla le iperbole di alcuni nè tantomeno una certa forma di esprimersi di una certa corrente di pensiero (aprite gli occhi, libertà, dittatura per dirne alcune).
Chissà se qualcuno si è ravveduto nel parlare di dittatura vedendo quello che sta succedendo e magari osservando quanto successo durante una riunione in cui uno dei Ministri russi ha solo provato ad abbozzare una perplessità su quanto sarebbe successo da lì a pochi giorni in Ucraina ed è stato talmente intimidito dall'atteggiamento di Putin da fare una marcia indietro istantanea per evitare ripercussioni per se e per la sua famiglia.

Gli sportivi coinvolti in questa vicenda di guerra si moltiplicano. Chi direttamente, chi indirettamente. Ieri abbiamo raccontato della decisione del CIO a cui ha fatto seguito quella di World Atheltics di escludere da ogni competizioni gli atleti russi e bielorussi; purtroppo però ci sono le prime vittime del mondo dello sport. Due calciatori (Vitaly SapyloDima Martynenko) e il giovane Biatleta Yevehen Malyshev, almeno per ora o quelli conosciuti. Altri manifestano, coloro che riescono o se la sentono, la loro situazione, non più quella di sportivi, ma di combattenti per la loro patria.

Dopo il 24 febbraio, giorno dell'attacco russo, sono stati chiamati alle armi anche due atleti che abbiamo visto in azione a Beijing 2022, le olimpiadi invernali di Pechino, concluse da 10 giorni: Dmytro Pidruchnyi e Yulia Dzhima. I due campioni ucraini di biathlon avrebbero dovuto disputare le prove di Coppa del Mondo, ma il loro destino è tristemente cambiato nell'arco di 48 ore.

Proprio ieri sera Pidruchnyi ha postato su Facebook un post:" Sono grato a tutti quelli che mi scrivono e si preoccupano per la mia famiglia e a quelli che sostengono e aiutano l'Ucraina. Attualmente sono nella mia città natale Ternopil in servizio nella Guardia Nazionale dell'Ucraina questa foto è stata scattata durante l'allarme aereo".

A 30 anni, età di Dmytro dovrebbe essere impegnato nel concludere al meglio la sua carriera di sportivo e pensare al suo futuro post professionismo e non a cercare di uscire vivo da questo conflitto. Come scritto ieri sui social, parafrasando Peppino Impastato:" La guerra è una montagna di merda".

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