Diversi gli spunti interessanti. La sfida Bellò-Sabbattini, la salita sul trono degli 800 di Tecuceanu, la preoccupante prestazione di Larissa Iapichino (forza ragazza!) e il focus, prima di un riepilogo in elaborazione, con la velocità italiana che regala emozioni dall'agosto scorso.
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Prima le donne, anche per una questione di cronoprogramma. L'attesa era per Zaynab Dosso. La sprinter delle Fiamme Azzurre, classe 1999, l'11 febbraio scorso a Lodz ha impressionato correndo in 7.19, uguagliando quanto fatto nel 1983 da Marisa Masullo. Oggi in batteria si è ripetuta. 7.19. In finale riesce finalmente ad essere la migliore di tutte le italiane all time. 7.16 e record italiano in solitaria. Questo è anche il 2° primato caduto in questa rassegna dopo quello raccontato ieri di Sveva Gerevini.
Il podio è completato da Aurora Berton (Libertas Friuli) in 7.28 ed Vittoria Fontana (CS Carabinieri) in 7.29, tutte e tre al minimo per i Mondiali di Belgrado.
Tempo di smettere di applaudire la Dosso che è ora di concentrarsi per la finale dei 60 uomini. La montagna di muscoli di Desenzano che porta il nome di Marcell Jacobs è, neanche a dirlo, il favorito n. 1 e il motivo del tutto esaurito al palaindoor. In batteria corre in 6.57, miglior crono dei partecipanti. Il suo livello è chiaramente superiore a tutti, c'è da vedere il cosa combinerà in finale.
Allo sparo Andrei Zlatan parte prima di tutto, ma troppo. Falsa e raggiunge gli spogliatoi. La seconda è quella buona. Jacobs è chiaramente davanti, prima del finale Galbieri riesce a non farlo scappare, ci sarà luce sul traguardo, ma bella la prova del portacolori dell'Aeronautica.
6.55 per Marcell Jacobs che non si dice soddisfatto per la prestazione di oggi e cercherà di capire con coach Camossi cosa non è funzionato. Già mercoledì lo rivedremo di nuovo in azione nel tour delle indoor. 2° Giovanni Galbieri (Aeronautica) in 6.62, 3° Antonio Moro (Delogu Nuoro) in 6.70.
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