Si sta ovviamente parlando degli Australian Open che ha avuto una copertura mediatica decisamente superiore rispetto al tempo degli ace, degli scambi violenti da fondo, dei dritti e rovesci vincenti. Le due settimane di avvicinamento sono state ad alta tensione - ridondante ricordare i fatti - per la vicenda del serbo, in realtà anche le due settimane del torneo ha visto l'attualità sul n. 1 del ranking mondiale tenere banco, ma in modo attutito dal suono, dalla melodia della pallina colpita dalle racchette dei campioni con gli italiani a provare a fare la voce grossa. L'altoatesino Sinner si è dovuto fermare ai quarti di finale, incapace di reagire alla veemenza del greco Tsitsipas, ma capace di giocare un torneo dello slam alla pari con i grandi del tennis mondiale, il doppio Fognini e Bolelli hanno dovuto alzare bandiera bianca anche loro ai quarti e Berrettini?
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Il tennista romano ha catalizzato l'interesse del mondo sportivo, non solo quello del tennis, diversamente non passerebbe o non sarebbe passato su un portale come Bio Correndo che nelle sue "corde" ha prettamente l'atletica leggera nelle sue sfumature. Se passa uno sport o un giocatore/atleta diverso significa due cose: un piacere personale di chi scrive di trattare uno sport di cui di base c'è una passione (nuoto, bici, basket per esempio) oppure che solleva l'interesse generale per evento importante o carisma dell'atleta, un po' quello che succede con lo sci in questo periodo e con Goggia/Pellegrini/Wierer/Paris/Berrettini/Sinner e diversi altri indipendentemente dal torneo/gara in corso.
Preambolo lungo, eccessivo forse, che ha anticipato l'ultimo italiano in gara agli Australian Open. Sveglia puntata alle 4.20 per rosicchiare più minuti possibili ad una notte troppo corta, ma che non può essere più lunga. Non oggi. Berrettini e la sua 1^ semifinale a Melbourne contro un colosso del tennis mondiale. Rafael - Rafa - Nadal. 20 tornei dello Slam. Re di Parigi con 13 vittorie al Roland Garros, 20 complessivi con una vittoria anche a Melbourne nel 2009 quando Berrettini aveva 13 anni e magari in tv, da preadolescente, l'aveva vista sognando un giorno di esserci.
Nelle orecchie i telecronisti di Eurosport anche se in qualche momento onirico sembra di sentire Rino Tommasi e Gianni Clerici. Sogno o son desto? Forse solo un amarcord degli approcci col mondo del tennis.
Oggi ha avuto la meglio il più esperto Nadal, solo una posizione li divide nel ranking mondiale, ma i 10 anni di differenza e le 28 finali nei tornei dello slam giocate da parte del maiorchino, forse gli regalano anche quella capacità in più di gestire lo stress.
Il match, giocato al coperto per via di un acquazzone, vede scivolare via i primi due set, quasi per inerzia, a favore di Nadal 6-3 6-2 i parziali. La partita sembra già segnata, ma Berrettini non ci sta, nel terzo set la svolta, i colpi di Berrettini sono più veloci, Nadal viene sorpreso e incappa in qualche errore, l'italiano concretizza e vince il set. 3-6 per il nostro.
Nadal si riprende e con un'altra inversione di gioco conquista il quarto e decisivo set. 6-3. 3 ore di gioco per conquistare la finale da disputare contro il vincente tra Medvedev e Tsitsipas.
Finisce qui il cammino del nostro Berrettini, a cui va ancora una volta il nostro grazie per le emozioni regalate.
Sotto la statistica di gioco. L'Azzurro con questa semifinale sale al 6° posto del ranking mondiale.
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