martedì 25 gennaio 2022

A Novara si è corsa la Run for Mem. Presente Shaul Ladany, due volte olimpionico, sopravvissuto al campo di concentramento e a Monaco '72

Novara è stata teatro della Run for Mem - la corsa della memoria verso il futuro, organizzata dall'Ucei, l'Unione Comunità Ebraiche Italiane. 
La città di Novara non è stata scelta a caso, a ottobre ha fatto scalpore la manifestazione no Green Pass, durante la quale un gruppo di contestatori aveva paragonato le limitazioni a quelle dei deportati, sfilando con le mani legate da un finto filo spinato e indossando delle casacche simili a quelle date nei campi di concentramento nazisti. Il gesto, ha, giustamente, indignato chi nei campi di sterminio c'è stato. 
Il Presidente della Fondazione Memoriale della Shoa,  prima della partenza ha dichiarato : "Vogliamo ricordare la triste pagina della Shoa volutamente a Novara proprio per sottolineare come la memoria vada vista in un altro modo non con delle citazioni improprie. Ed è proprio questo lo scopo della Run for Mem"

Testimonial d'eccezione Shaul Ladany, marciatore israeliano di 85 anni, due volte olimpionico e due volte sopravvissuto. 
La vita di Ladany potrebbe benissimo diventare la sceneggiatura di un film. Nato nel 1936 a Belgrado da una famiglia ebrea, a 8 anni fu catturato in Ungheria dove i genitori avevano tentato di nascondersi e imprigionato nel campo di concentramento di Bergen - Belsen. Fortunatamente Ladany e i suoi genitori vennero liberati grazie al pagamento di un riscatto da parte di alcuni ebrei americani che con il loro gesto riuscirono a far liberare 2000 ebrei.  Dopo la guerra emigrò in Israele. A 18 anni iniziò la sua carriera agonistica, prima come maratoneta poi come marciatore. 
Nel 1968 la prima partecipazione alle Olimpiadi di Città del Messico. 
Nel 1972 migliorò il record mondiale nella marcia di 50 miglia stabilendo il crono di 7h23'50", primato che resiste tuttora. 


Nel settembre 1972 tornò in Germania per le Olimpiadi di Monaco per gareggiare nei 50 km di marcia. Durante il riscaldamento Ladany indossò una maglia con cucita una stella di David per dimostrare a tutti che tra gli atleti c'era un sopravvissuto. Il marciatore si classificò 19° ancora ignaro di ciò che sarebbe accaduto dopo poche ore. 
Il 5 settembre  del 1972 otto terroristi irruppero nel quartiere israeliano del villaggio olimpico. Ladany stava dormendo nell'appartamento numero 2 quando un compagno si accorge del trambusto, dopo essersi affacciati nel corridoio comprendono subito la situazione, decidono di scappare dalla finestra e attraversare il prato pur sapendo di poter essere visti dai terroristi. Ladany riesce ad arrivare alla porta dell'allenatore americano Bowerman che lo mette in salvo e avverte la polizia tedesca. 
L'uomo è stato uno dei soli 5 israeliani sfuggiti ai terroristi. Molti giornali internazionali inclusero anche Ladany tra le vittime, scrivendo che non poteva sfuggire al suo destino in Germania per la seconda volta. Il marciatore ricorda che quando atterrò in Israele venne accolto come un fantasma, con stupore, ma con un calore, solo allora si rese conto veramente di ciò che era successo a Monaco. 

Ladany dopo il rientro in Israele ha continuato a gareggiare ottenendo numerosi successi, sempre nel 1972 vinse la medaglia d'oro ai Mondiali nei 100 km di marcia. 
Nel 2006 è stato il primo settantenne a completare una 100  miglia in meno di 24 ore. 

Ogni anno nel giorno del suo compleanno percorre la sua età in chilometri. 

Secondo Shaul Ladany la miglior vendetta nei confronti di nazisti e terroristi è stata la vita!

A Novara sono stati in 500 a correre e a camminare con lui. 



Nessun commento:

Posta un commento