giovedì 23 dicembre 2021

Il Piemonte verso la zona gialla. Green pass rafforzato più tampone (per il pubblico) per gli eventi sportivi?

Cabina di regia al mattino, Consiglio dei Ministri al pomeriggio. Questo il cronoprogramma di chi ha il compito istituzionale di pensare per la Comunità Italia ed anche per chi vorrà conoscere le "regole d'ingaggio" del periodo natalizio.
Il Presidente Draghi ha sottolineato più volte che le norme che verranno approvate saranno basate solo ed esclusivamente sui dati giornalieri senza nessuna implicazione della politica che forse l'espressione più corretta è "dalle pressioni dei partiti".

Aldilà di ogni considerazione sul contesto epidemiologico del momento, lo scenario che si prospetta non tangerà particolarmente il mondo dello sport. La zona gialla che probabilmente riguarderà diverse Regioni a partire da lunedì, Marche, Liguria, Veneto e Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e provincia di Bolzano (Alto Adige), lo sono già, non sposta l'equilibrio raggiunto in questi mesi per lo sport italiano, almeno per quanto riguardo gli atleti, qualcosa potrebbe cambiare per il pubblico.

Segui Facebook BIO CORRENDO

La zona gialla è ormai certa per il Piemonte; i dati definitivi arriveranno oggi ma la Regione con l'occupazione al 10% delle terapie intensive (10,2%) ed è a un passo (14,7%) da quella del 15% per i letti nei reparti ordinari è sui binari del cambio di colore.

Nessun allarmismo. La differenza tra zona bianca e gialla è solo l’obbligo di mascherina all’aperto indipendentemente se ci si trovi in un assembramento, provvedimento che peraltro Alberto Cirio, il Presidente della Regione Piemonte, ha preannunciato di voler anticipare con una ordinanza per tutto il Piemonte a partire da domani, venerdì 24 dicembre.

Se il cambio di colore per la classificazione ormai consolidata non preoccupa, crea qualche pensiero in più l'accesso agli impianti sportivi come pubblico per gli eventi sia all'aperto (stadio per il calcio) sia al chiuso (palazzetto dello sport). Qui non scrivo più come podista, ma come abituale frequentatore del palazzetto dello sport per seguire il basket. In questi giorni sono circolate diverse ipotesi, quella ad oggi più accreditata sembra essere quella che per accedere ad un impianto al chiuso serva aver provveduto alla 3^ dose, oppure se si è fermi alla 2^ si dovrà presentare un tampone negativo entro le 48 ore dall'evento. Il problema è chiaramente economico, qual è l'incidenza in una famiglia di 4 persone che voglia partecipare ad una manifestazione sportiva anche all'aperto tra costo del biglietto e quello per il tampone? Vedremo in serata quale sarà le decisione.

Stucchevole la polemica sul pubblico nelle gare su strada a cui sui social non abbiamo mai risposto nè ci siamo fatti "tirare dentro" da chi vuole a tutti i costi trovare l'inapplicabilità delle regole tout court. E' evidente che il passante o i passanti che a 4-5 km del percorso che si fermano a vedere la corsa dei podisti o chi, come un familiare, attende in un'area distante dalla zona di arrivo e partenza non è controllabile dall'organizzazione; ma è davvero questo il problema per instaurare una sterile polemica sulle norme vigenti? Gli organizzatori delle podistiche poi, almeno quelle locali, non hanno mai a che fare con numeri impressionanti come pubblico. Quanti sono coloro che seguono le podistiche? 20 - 30 tutti riconducibili a familiari oltre a qualche passante del paese ove si svolge l'evento incuriosito dall'improvviso movimento? Certo, si potrebbe prevedere, nelle zone più "critiche" di una podistica rilevabili nell'area di partenza e arrivo, una - restricted area - per il pubblico che ovviamente sarebbe facilmente aggirabile con la visione delle fasi salienti a distanza. Per i numeri espressi è davvero una polemica di poco conto che forse non ha meritato un paragrafo dedicato.

Segui Facebook BIO CORRENDO



Nessun commento:

Posta un commento