martedì 23 novembre 2021

Francesca Canepa dall'esperienza sul Kilimanjaro al ritorno alla vittoria in gara, nel Barcellona Trail Races.

Francesca Canepa dopo un'esperienza intensa sul Kilimanjaro torna ai trail con una vittoria. 

La Canepa ha partecipato al progetti Big Climb insieme ad altri atleti élite come Maude Mathis e Mira Rai, una missione umanitaria finalizzata alla lotta comune contro il Corona Virus. 
Un 6000 metri per raccogliere fondi per combattere insieme insieme il virus dotando i sanitari di quegli strumenti per rendere equa questa battaglia in ogni parte del mondo. 

Un'esperienza intensa e formativa per Francesca alle prese con il suo primo 6000 metri in condizioni non facili. Chi è interessato alla sua avventura può leggere un racconto dettagliato sul suo profilo Facebook di ogni campo base. 

Rientrata dall'Africa l'atleta è tornata a fare ciò che ama di più, correre!

Sabato la trailrunner ha partecipato al Barcellona Trail Races, un trail di 76 km in singolo o a staffetta. 

Ecco un sunto del suo simpatico racconto della gara: 

"Perdonatemi: ma voi avete idea dì cosa significhi per una mente come la mia trovarsi dal km 1 al km 76 senza avere la minima idea di come sia la classifica ???
Succede che: partenza alle 7 al buio, io per non saper nè leggere nè scrivere parto senza luce, tanto che problema vuoi che ci sia. Nessuno, dal punto dì vista dì mettere i piedi in modo relativamente sicuro, perché tanto la luce l’avranno gli altri (e io col mio fighissimo zaino Montane super minimale non saprei dove ficcarmela) il punto però è che guardando sostanzialmente a terra non vedi cosa succede intorno. Non sai quante ne passano. Accessoriamente, mi rendo anche conto dì non essere granché in bolla, sono pur sempre stata 1 mese e mezzo senza gare (e quindi correre). Che si fa?
Primo: si usa la discesa per superare chiunque respiri. Non importa prendere rischi, non importa se quando torna il piano serve la rianimazione, l’unica cosa che importa è contenere i danni da inattività con l’unica “abilità “ sfruttabile al momento.
Secondo: inversione appunto dì strategia, adesso si corre in tutte le salite senza praticamente eccezioni partendo dal costrutto teorico che nessuno correrà mai in tutte le salite, nessuno a parte tutti quelli che lo fanno.
Sorge un problema: prendo una crisi organica come non mi capitava dagli esordi. Se non raggiungo il ristoro (ultimo, km 67) ci rimango. Fa che arrivi il ristoro. Arrivo al ristoro: mollo il flask che ci mettessero cosa vogliono e butto giù praticamente senza masticare un panino dì nutella. Ne prendo uno take away. Aggiungo 2 pezzi dì cioccolato. Nell’impazienza però non resisto e chiedo quante donne ho davanti. 2 o 3
Per chi ti dà questa risposta non c’è differenza, ma invece c’è, cambia se salirai su almeno un gradino o se resterai a guardare.
Amen, tanto ormai l’unica cosa che mi interessa è arrivare e smettere dì correre, e magari anche per sempre visto che non ne posso più dì sentirmi come mi sento oggi.
Vedo l’arco 
Mi accolgono festosi, lo speaker dice che sono la PRIMERA ABSOLUTA."

Proprio così Francesca Canepa è stata la migliore tra le donne in 9h30'! 
Conclude dicendo "Avete idea di quanto tutto sarebbe stato diverso se avessi saputo dì essere prima?? Di quanto avrei potuto essere felice?"

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