domenica 8 agosto 2021

L'Italia che vince, l'Italia che sogna oltre le Olimpiadi.

Si sono spente definitivamente le luci sull'Olympic Stadium di Tokyo. Le premiazioni dei maratoneti e lo spettacolo della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici con il testimone che passa a Parigi ha messo la parola fine a Tokyo2020.

Foto di copertina: Colombo/Fidal - collage Fidal

La tristezza permea l'umore di chi ha seguito passo passo queste due settimane, ma gli occhi sono lucidi di felicità per quanto vissuto in Casa Italia, espressione che preferisco a Italia Team. 40 medaglie. 10 d'oro, 10 d'argento e 20 di bronzo. Mai nella storia delle Olimpiadi eravamo riusciti a guadagnare così tanti podi. Decimi nel medagliere, superati solo al fotofinish dalla Francia. 2° posto nell'Atletica dietro solo all'armata statunitense grazie ai 5 ori dei nostri.


Non è questo il momento per celebrare i singoli, ma per una visione d'insieme. Ha ragione Malagò ad essere entusiasta ed anche a definire la nostra nazionale multietnica con almeno un atleta nato in ogni continente, ha meno ragione quando parla di integrazione. La vibrante e inclusiva  realtà sportiva stride con l'attualità di un paese che continua a vedere con diffidenza lo "straniero tout court" e l'italiano a pieno titolo magari anche nato in Italia, ma con genitori nati in altri continenti. C'è ancora da lavorare e tanto, prima di definirci una Stato che integra e non demonizza.

Lo Ius soli sportivo invocato dal capo del Coni? Una speranza che però non può essere prevaricazione verso tutti coloro che aspettano da anni il riconoscimento della cittadinanza. I meriti sportivi possono essere una buona casa per un iter privilegiato, ma senza perdere di vista la necessità primaria di uguaglianza, snellezza e giustezza della macchina burocratica. 
 
Al netto di queste considerazioni è stata un'edizione indimenticabile per l'Italia e difficilmente replicabile. Parigi è dietro l'angolo, fra 3 anni saremo chiamati a confermare un medagliere estremamente impegnativo con il ricordo vicinissimo dell'evento giapponese. Certamente più luci che ombre. La sport è gioia e sofferenza. Per chi ha gioito ce ne sono 10 che torneranno a casa delusi, per l'Italia però, almeno per una volta, prevale l'entusiasmo e l'orgoglio nazionale, quello che immancabilmente ci fa percepire il concetto, mai completamente interiorizzato, di Patria. 

Le note nolenti non mancano. Non è funzionato il comparto degli sport di squadra. Chi non si è qualificato e chi è arrivato a Tokyo con il sogno medaglia ed è tornato a casa con un pugno di mosche. Una debacle completa con considerazioni diverse. Gli estremi sono la pallavolo femminile e il basket maschile. Le prime uscite con tre sconfitte consecutive sono sembrate avulse, irriconoscibili, mai realmente in gioco; i secondi combattenti, mai domi e sconfitti da una Francia che ha messo in difficoltà il colosso statunitense. Il confine tra rifondazione e proseguire sulla strada intrapresa non è poi così sottile, le scelte dei prossimi mesi serviranno per iniziare a plasmare le squadre che dovranno dare una risposta a Parigi 2024.

La vera grande sorpresa è l'Atletica azzurra che torna in Italia in pompa magna. Siamo, sono stati i protagonisti veri di questi Giochi. 5 anni fa siamo tornati a casa da Rio con le ossa rotte. Zero medaglie e nemmeno ridimensionati. Eravamo proprio quello, poco o nulla nella sfera internazionale. Ora invece, ancora frastornati per quanto vissuto, l'Atletica Italiana vive una nuova esaltante giovinezza e appeal. La federazione tramite il suo condottiero Stefano Mei rilancia con un "Genitori portate i vostri ragazzi a fare atletica". Il pensiero di tutti è che da settembre il movimento sia rilanciato per inerzia, anzi per quella forza motrice che porta il nome di emulazione dei campioni. Il compito fondamentale è quello di non far scappare chi si avvicinare al nostro amato mondo.

Grazie dunque a Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi, Massimo Stano, Antonella Palmisano, Lorenzo Patta, Fausto Desalu e a Filippo Tortu. GRAZIE per le emozioni sopra le righe che ci hanno regalato e per aver messo in moto un circolo virtuoso che sarà tangibile già nei prossimi mesi.


Il GRAZIE è anche per tutti quelli che ci hanno seguiti in queste due settimane. 6000 ingressi sul portale di media al giorno nella prima settimana, oltre 8000 nella seconda. La pagina Facebook presa d'assalto. Oltre 2.000.000 di copertura dei post negli ultimi 28 giorni (è il range che fornisce il social), 885.000 interazione con i post con il segno + su ogni statistica. +443% per esempio le condivisioni rispetto ai 28 giorni precedenti.

Ci siamo divertiti. Abbiamo gioito (tanto) e ci siamo demoralizzati quando le contro prestazioni che inevitabilmente ci sono state hanno preso il sopravvento. Abbiamo scritto, lanciato, postato. Abbiamo discusso e concordato su come proporre le notizie. Bene, male? Non spetta a noi dirlo, quel che possiamo dire però è il GRAZIE per aver scelto Bio Correndo per leggere o rileggere le notizie olimpiche.

Il post con più interazioni? Un oro? Un record italiano? No! La qualificazione per la finale di Nadia Battocletti! ... Incredibilmente c'è stato un sorpasso nei giorni successivi! L'astigiana Alice Sotero ha preso la leadership:
















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