giovedì 20 maggio 2021

Elia Viviani e Jessica Rossi saranno i portabandiera a Tokyo! Svanito il sogno di un alfiere "simbolico"

Tanto tuonò che alla fine un colpo di vento si portò via la pioggia, quella ristoratrice di un terreno arido. La metafora non è di facile comprensione e mi si perdonerà lo stravolgimento dell'adagio popolare, ma è il mio sentire alla comunicazione dei portabandiera ai giochi olimpici di Tokyo.

Un passo indietro. La notizia era attesa, a meno di 3 mesi dalla cerimonia di apertura dei Giochi, ci si aspettava la comunicazione ufficiale da un momento all'altro, certo l'alfiere è una figura simbolica, ma rappresenta una comunità, quella sportiva simbolo di un territorio e per territorio si intende ovviamente una Nazione. 


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Per la prima volta nella storia per l'Italia ci sarà un doppio portabandiera. Una uomo e una donna per rispettare il rapporto di genere, fattore consigliato, ma non obbligatorio che l'Italia ha deciso di assecondare.

La scelta è ricaduta su due campioni olimpici che ovviamente ci saranno a Tokyo: Elia Viviani (ciclismo/omnium Rio 2016) e Jessica Rossi (tiro a volo/trap Londra 2012), due atleti che daranno per la prima volta alle loro federazioni l'onore di rappresentare tutto lo sport nell'evento degli eventi. A proposito, con non celato disappunto ho appreso che mai un ciclista era stato portabandiera per l'Italia. Sarà la passione per questo sport, sarà che nomi leggendari del recente passato hanno scritto pagine indelebili del ciclismo e dell'epica sportiva, sarà che sono di parte in qualità di tifoso, ma non mi capacito di questa lacuna! 

Certamente Viviani e la Rossi sono titolatissimi per curriculum a svolgere quel compito. Decisione insindacabile soprattutto per un blog che gioca a raccontare i piccoli e grandi eventi sportivi.

I rumors di questi mesi erano però per una decisione forte e già ci sarebbe da discutere su questa affermazione. La nuova Italia, quella multiculturale avrebbe avuto un portabandiera che indicasse la nuova società. Il dito era puntato su Paola Egonu. La pallavolista italiana più forte di tutti i tempi con un talento cristallino capace di far avvicinare al suo mondo sportivo anche chi conosce "a spanne" le regole del gioco. Un dono di pochi. Certo lei non è una campionessa olimpica, certo sarebbe stata una scelta che avrebbe portato a discussioni e divisioni, ma ci credevo che si potesse con lei dare un segnale a chi emette suoni gutturali contro gli uomini o le donne di colore, a chi ad ogni successo di un italiano giallo, nero, arancio, verde, amaranto, fluo e tutti i colori dell'arcobaleno inizia con la litania stucchevole del "quello/a non è italiano/a". 

Forse però è giusto così. Non siamo pronti a questo cambiamento, non siamo nemmeno pronti ad una classe politica che compia gesti simbolici a cui far seguire fatti concreti. Nei fatti ancora ragioniamo sulle quota rosa per dare gli stessi diritti alle donne, perchè non siamo capaci di premiare il merito aldilà del sesso, della questione di genere, proprio quella per cui si deve avere due portabandiera. 

E' giusto così, sbaglio io a credere in una società migliore che poi, a dirla tutta, non ci credo, ma sogno ogni tanto ad occhi aperti, ma come sempre arriva il trillo della sveglia a riportarmi sul pianeta Terra.



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