giovedì 4 marzo 2021

Giuditta Turini la campionessa italiana trail lungo 2020. L'intervista in attesa de Le Porte di Pietra

Il 15 maggio non è poi così lontano e Le Porte di Pietra sono più attuali che mai. La macchina organizzativa è in movimento da tempo, sia perchè una manifestazione del genere richiede uno sforzo che parte da lontano, sia perchè l'attuale situazione normativa riguardante la sfera sanitaria, impone continui aggiornamenti oltre che lo studio della fattibilità della sicurezza seguendo le vigenti norme anticovid.

La voglia però è quella di pensare alla corsa, all'evento e ai personaggi che l'animeranno. Da dove partire? Dai campioni italiani uscenti, quelli che si sono aggiudicati la 60 km dell'UTLO 2020, distanza ed evento che ha assegnato i tricolori assoluti e master del trail lungo della scorsa stagione.

Andreas Reiterer tra gli uomini e Giuditta Turini fra le donne, entrambi saranno presenti anche all'evento di Cantalupo Ligure. Precedenza alle donne, nei prossimi giorni la telefonata con Andreas per conoscere la sua storia, le sue emozioni e i suoi progetti sportivi nel medio e lungo periodo.

LE PORTE DI PIETRA - 15 maggio 2021
(titolo italiano trail lungo e qualificazione mondiale!?)
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La chiacchierata inizia con i convenevoli fra persone che non si conoscono, più una mia presentazione per spiegare le motivazioni del mio interesse per poi partire con l'oggetto proprio della telefonata.

La ricerca google e quella sui siti specializzati (DUV come vangelo per gli ultra maratoneti) racconta di una partenza inusuale. Una 50 km a luglio 2017 e boom, il Tot Dret, 130 km. Non sono stato bravo io a cercare o questo è stato davvero il tuo approccio al mondo della corsa e al trail?

Sorride... "Sì, tutto è partito da una sfida con mio padre e sarei partita direttamente con il Tot Dret, mi è stato consigliato di correre una distanza prima come approccio e così ho partecipato alla Monte Rosa Walser Trail. Sono sempre andata in montagna, è il mio campo d'azione e ringrazio anche un fisico per questo genere di sforzo"

Non solo partecipazione. 2^ all'esordio, 1^ al Tot Dret. Da quale sport provieni? Hai praticato comunque sport di fatica?

"In realtà ho pratico lo snowboard che è distante dal trail e dalla corsa come impegno fisico"

Un talento naturale! Vivere a Gressoney certamente aiuta nella confidenza con il dislivello e con il vivere la montagna, ma i risultati esulano dalla semplice abitualità a certi percorsi. A proposito, che rapporto hai con l'asfalto? Nei tuoi allenamenti ci sono lavori su strada o se puoi "infili" un sentiero?

" No! Niente asfalto, se posso lo evito, se non strettamente necessario per gli spostamenti o in questo periodo che viene buio presto. Se però posso scegliere corro per i miei sentieri"

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Sono curioso, ma gare "normali" nei hai fatte? Io vedo solo ultra trail...

"In questo periodo che gare non ce sono si compete dove si può. A gennaio per esempio ho corso la 40 filari di Ghemme, il Brutal Trail, che a ben vedere di umano c'è poco in salire e scendere da dei filari. La verità però è che partecipo alle corse che sento nelle mie corde, i percorsi tecnici sono i miei preferiti

Una vittoria e un 2° posto nel 2017, 2 "argenti" nel 2018 (Gran Trail Rensen e di nuovo Monte Rosa Walser Trail), 4 volte prima (Ultra Track Supramonte, Adamello Ultra Trail, Valmalenco Ultra Distance Trail, DoloMyths Run Sellaronda Ultratrail) e un 5° posto nella 90 km Mont Blanc nel 2019 e poi la Swiss Peaks di 100 miglia (170 km circa) con una vittoria e poi il titolo italiano all'UTLO lo scorso anno. Un percorso eccezionale e la "laurea" con la maglia tricolore la ciliegina sulla torta...

"Guarda, la gara tricolore è arrivata quasi per caso. Avevo corso un mese prima la Swisspeaks che non è uno scherzo, fino all'ultimo non sapevo se partecipare o meno. Ero comunque stanca. Sono anche andata a provare il percorso dell'Utlo ed era tanto corribile, non la sentivo nelle mie corde, ho deciso nell'ultima settimana prima della gara ed è andata bene".

Se chiudi gli occhi quale gara ti ha lasciato un dolce sapore?

"Il Tot Dret perchè è la prima gara e poi la 90 km del Mont Blanc è stata davvero speciale, non tanto per il percorso che è simile ai miei, ma come sensazioni che ho vissuto durante la gara, oltre alla minuziosa organizzazione ed è stata anche la prima occasione per confrontarmi con atleti di alto livello".

Ed ora ti aspettiamo in provincia di Alessandria per Le Porte di Pietra! Conosci la Val Borbera?

"No, non ci sono mai stata, verrò a provare il percorso appena possibile"

C'è un titolo da difendere e una maglia della nazionale da conquistare; cosa prevede però la tua stagione?

"La TDS! La 140 km dell'UTMB, una distanza più corta rispetto a quella regina dell'evento ma meno corribile e molto più tecnica, così come piacciono a me. Obiettivo? Spero di arrivare in fondo, non potrò pretendere di più"

Un'atleta che ha iniziato relativamente da poco e con risultati importanti viene da credere che lo "spero di arrivare in fondo" sia una forma di scaramanzia! 2 mesi e mezzo e la vedremo sui sentieri de Le Porte di Pietra. Sarà lei la donna da battere?


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