venerdì 19 febbraio 2021

Le dichiarazioni di Gianmarco Tamberi sul caso Schwazer dopo l'attacco dei soliti leoni da tastiera

Ieri la notizia dell'assoluzione di Alex Schwazer "per non aver commesso il fatto" relativa al caso di doping del 2016,  è rimbalzata su tutti i mezzi di informazione sportivi e non. CLICCA QUI per il post.

Tanti i messaggi di vicinanza al marciatore, ma purtroppo non sono mancate anche le solite esternazioni rabbiose verso chi non si era dichiarato da subito dalla parte dell'atleta altoatesino. 

In particolar modo è stato preso di mira Gianmarco Tamberi per una dichiarazione del 2016 in cui aveva definito Schwazer "la vergogna d'Italia", dichiarazione peraltro poi smentita da Tamberi con un Tweet in cui scriveva "Leggere dichiarazioni  nei giornali, mai fatte mi dà un nervoso enorme! Non ho mai attaccato Schwazer in questi giorni". 

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Il punto non è cosa abbia detto Tamberi 5 anni fa o se in effetti lo abbia detto, ma l'acredine con cui si sono lanciati ieri i leoni da testiera contro l'atleta. 

Sotto un breve estratto dei circa 500 commenti arrivati sulla pagina Facebook del saltatore. 


Un attacco che non ha lasciato indifferente Sandro Donati, il noto allenatore, tecnico di Schwazer che attraverso Queen Atletica ha lanciato un appello per far smettere questa gogna mediatica. 

Queste le sue parole : "Volevo lanciare un messaggio attraverso Queen Atletica, che è quello di smetterla di dare addosso a Gianmarco Tamberi sempre per le cose passate quando si era espresso in una certa maniera. Era comprensibile che in quella fase iniziale ci fossero diversi pareri. Può darsi pure che lui si fosse espresso in maniera troppo forte però poi non la ha più fatto, poi è stato pronto ad esprimersi anche in maniera diversa e comunque rimane un grande campione, rispettabile, pulito e ce lo dobbiamo tenere stretto perché ha un’importanza enorme per il movimento sportivo e atletico italiano.

Io vorrei pregare le persone di non dargli addosso, perché dopo tanti infortuni sta finalmente tornando ad esprimersi. Avete visto quale serenità, quale gioia, quale qualità dimostra ogni volta. Ecco, io non vedo questo contrasto debba esserci tra lui che è sempre stato un atleta pulito e Alex che ha dato una svolta alla sua vita e adesso è un atleta pulito a sua volta. E allora io prego tutti quanto di dare una dimostrazione di maturità e di passare sopra a questa cosa perché non è certo Tamberi l’uomo da scegliere come nemico. Non scherziamo."

Anche Gianmarco Tamberi ha rilasciato una dichiarazione tramite l'Ansa "Non ho elementi per giudicare questa notizia, posso dire però che, se dovesse essere confermata, è da brividi. Una cosa del genere, se capitasse a qualsiasi atleta al mondo, sarebbe venti volte più dolorosa dell'infortunio che ho subito a pochi giorni dall'olimpiade. Non cambia la mia idea sul doping, lo sport deve essere pulito e su questo non mi muoverò mai di un centimetro, ma se è vero che Schwazer sia stato incastrato, questa cosa è davvero vergognosa, e posso soltanto immaginare che cosa abbia passato in questi anni".

Il caso Schwazer ha da sempre diviso e, probabilmente, continuerà essere motivo di interesse. L'iter burocratico non è ancora terminato, l'assoluzione del procedimento penale non annulla la squalifica di 8 anni inferta all'atleta che terminerà solo nel 2024.  Su La Repubblica l'altoatesino ha dichiarato che sta valutando come muoversi per ottenere una revisione della squalifica. L'obiettivo è la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo. 

Intanto la Wada dopo le accuse contenute nelle conclusioni del Gip di Bolzano ha così replicato : "La WADA ha preso atto con grave preoccupazione dei commenti fatti oggi da un giudice del tribunale di Bolzano, in Italia, in merito alla decisione nel procedimento penale contro il marciatore Alex Schwazer.
Anche se la decisione è lunga e dovrà essere valutata per intero, la WADA è sconvolta dalle molteplici accuse sconsiderate e infondate fatte dal giudice contro l'organizzazione e altre parti in questo caso. 
Nel corso del procedimento, la WADA ha fornito prove schiaccianti che sono state confermate da esperti indipendenti, che il giudice ha respinto a favore di teorie prive di fondamento.
La WADA era una parte civile in questi procedimenti ed è stata incaricata del ruolo di assistere il tribunale nel raggiungere la sua decisione. 
L'Agenzia sostiene tutte le prove fornite e respinge con la massima fermezza le critiche diffamatorie contenute nella decisione. 
Una volta che il giudizio completo sarà stato analizzato, la WADA prenderà in considerazione tutte le opzioni disponibili, comprese le azioni legali che potrebbe avviare
"


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