venerdì 12 febbraio 2021

Andrea Cocco è l'atleta Bio dell'anno. Giuseppe Azzalin l'ultra Bio man!

La pandemia ha cancellato quasi per intero la socialità, almeno per come eravamo abituati a viverla. Proprio ieri i Sansoni hanno raccontato, a modo loro, come internet e il web abbia permesso di sopravvivere alla clausura forzata oltre a consentire un contatto fra le persone.

Certo i social sono spesso forieri di negatività, dallo shitstorm all'aggressività, passando per l'impersonalità della comunicazione che fa cadere ogni filtro di garbatezza, educazione e autocontrollo; ma sono anche un mezzo importante per rimanere in contatto e non perdere quel confronto fondamentale per ogni comunità. 

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I momenti persi nel mondo dello sport sono davvero tanti, fra questi, collaterale all'attività vera e propria, la cena sociale di fine anno. Un momento importante per le società sportive di qualsiasi genere. Perchè? Perchè ci si incontra in un ambiente neutro e gioviale oltre che conviviale. Nessuna tensione pregara, magari la tensione è nei dirigenti che organizzano la serata e sperano che vada tutto bene, ma questa è un'altra storia; i tempi non sono contingentati da riscaldamento, gara e ritorno a casa dalle famiglie e ci si può godere della compagnia di tutte quelle persone che indossano la stessa divisa e perchè no, conoscersi meglio creando nuove amicizie.

La Bio Correndo AVIS era solita incontrarsi il secondo venerdì di gennaio. Non dunque prima di Natale per unire gli auguri alla conclusione della stagione, ma l'inizio d'anno per guardarsi indietro e soprattutto per guardare avanti con qualche piccola novità e idea per la stagione entrante.

E' saltata così la celebrazione di chi si è maggiormente distinto oltre che alla nomina del Bio dell'anno, riconoscimento che non ha una attinenza sportiva, ma che vuol premiare chi esprime un maggior attaccamento alla squadra oltre che essere in pieno stile con le idee per cui è nata la società: svago, piacere di rimanere in movimento aldilà del confronto cronometrico, valorizzazione del territorio a cui si associa il gusto dell'enogastronomia dei luoghi che si visitano per diletto e sport.

Una descrizione che è calzante a pieno titolo con la figura di Andrea Cocco a cui l'onere e l'onore (appena possibile) di custodire per un anno il simbolo della società quale punto di riferimento dei VerdeBio. 

Nel corso degli anni si sono succeduti: Fabio Rigolli, Antonello Forzan e Franca Gesuato. Loro lo sanno, il compito di essere atleta dell'anno è quello, con il proprio esempio di portare in giro il verbo della società, nessuna opera persuasoria verso il prossimo, ma con il proprio comportamento mostrare ciò che significa essere VerdeBio, ognuno con le proprie sfumature, ma con le stesse caratteristiche uniformanti ai valori condivisi.

Come Direttivo abbiamo anche pensato ad una premiazione ulteriore, quella per Giuseppe Azzalin. La situazione pandemica non l'ha fermato e quando ce n'è stata la possibilità ha indossato la canotta VerdeBio portandola sui campi gara di mezza Italia, non solo, è riuscito anche a mettersi in gioco in ultra distanza, manifestando, se ce ne fosse ulteriore bisogno di conferme, della sua grande passione per la corsa e di quello che trasmette. I complimenti anche le performance cronometriche ottenute, nonostante i tanti km sulle gambe è riuscito nell'intento di portare a casa qualche PB. Chapeau.



Appena possibile la consegna, di copertina lo scambio virtuale fra Franca e Andrea.


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