L'atleta statunitense nella gara Hoka Project Carbon X2 100K, svoltasi a Chandler in Arizona il 23 gennaio, ha corso 100 km in 6h09'25" (3'42"/km per 100 km!!!), migliorando il record americano di Max King di 6h27'44" stabilito nel 2014, ma per soli 11 secondi non ha raggiunto il record del mondo di Nao Kazami di 6h09'14" del 2018. Un decimo al km, un'inezia!
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Walmsley ha iniziato la gara con altri 5 runner per poi aumentare il ritmo verso i 30 km, a circa metà gara un imprevisto, l'atleta si è ferito alla spalla con un segnale di percorso. Jim non ha mollato, continuando a correre sui ritmi previsti, ma ad ogni ristoro doveva curare la ferita senza perdere il passo.
A 5 km dall'arrivo Walmsley ha lanciato un urlo per incoraggiarsi a resistere, le ultime centinaia di metri sono stati i più duri, l'atleta ha cercato di correre più veloce che poteva, nonostante la sofferenza per la stanchezza e la ferita alla spalla. Al traguardo l'amara sorpresa di aver visto sfuggire il record per un soffio.
"Mi sono sentito davvero come se avessi tirato fuori tutto da me oggi, scavato molto in profondità e combattuto fino al traguardo. Non mi sento come se avessi rinunciato, ma è stato difficile vedere i secondi scorrere. È un po 'agrodolce, ma sicuramente premiato con un record americano oggi, e quelli non vengono molto spesso." Queste le parole dell'atleta dopo la gara, che comunque non si perde d'animo ed è pensa già a riprovare.
Tra le donne la favorita a stabilire un record era l'ultrarunner Camille Herron, che, però, è stata costretta al ritiro a causa di un problema all'anca.
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