sabato 26 dicembre 2020

Nick Butter ha compiuto un'impresa da record: 211 maratone in 193 Paesi per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro

Nick Butter
ha corso 211 maratone in 193 Paesi in 674 giorni. 
E' il primo atleta a compiere una simil impresa, un record non senza momenti di difficolta. 
La sua storia viene raccontata dalla BBC. L'idea nasce nel 2016 quando Butter ha 26 anni con l'obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca sul cancro, in particolare per il cancro alla prostata patologia che aveva colpito l'amico maratoneta Kevin Webber
Fissato l'obiettivo Butter si è registrato al Guiness World Records, dopodichè è iniziata la programmazione dell'impresa, il percorso da affrontare, lo studio delle diverse condizioni meteo, gli sponsor da trovare e i media da contattare.

I primi problemi arrivano subito, prima destinazione Canada, quando arriva ci sono -25 gradi, 20 in meno del previsto. Butter non si sente fisicamente pronto, per preparare l'impresa l'atleta aveva trascurato l'allenamento. Nonostante la scarsa preparazione fisica Butter non si è tirato indietro affrontando la prima maratona di 211. 

L'allenamento non è stato però il problema maggiore, Butter ha dovuto affrontare 22 attacchi di intossicazione alimentare, in Africa centrale è stato investito da un'auto riportando la frattura del gomito, in Tunisia è stato attaccato dai cani, in Guinea Bissau dei ribelli hanno attaccato il posto di frontiera dove l'atleta sostava per la notte. 

Butter ha anche rischiato di morire. E' successo nelle isole Samoa, l'atleta mentre correva con una temperatura superiore ai 45 gradi sente questo forte dolore al petto, attorno a lui non c'era nessuno, il cellulare non prendeva, l'uomo si è seduto sul ciglio della strada a riprendere fiato, poi con difficoltà ha raggiunto comunque il traguardo. I medici gli hanno diagnosticato i sintomi di un infarto, ma questo non ha impedito all'atleta di volare in Nuova Zelanda per correre un'altra maratona solo due giorni dopo. 

Non sono mancati anche i momenti positivi, quelli che hanno reso l'impresa indimenticabile, come le megattere viste nel Sud Africa o il ghepardo incontrato in Namibia e poi tutte le persone conosciute durante i viaggi. 

Terminata l'impresa Butter ha continuato a viaggiare, non per correre, ma per un tour di conferenze. Dalla storia dell'atleta è stato tratto un libro "Running the world", ma la soddisfazione più grande è stato poter correre ad Atene con l'amico Kevin Webber. 

Per saperne di più sul sito www.nickbutter.com tutta la storia e una splendida galleria fotografica. 

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