Correre a Roma, così come visitarla o passarci per una visita lampo, ha sempre un sapore speciale specialmente per i non romani, per chi da fuori raggiunge la capitale resta inevitabilmente ammaliato dalla storia e dalla bellezza archeologica a cielo aperto unica al mondo.
Gli inviti però raccontano di una sfida alti giri di motore. Cilindrate potenti per una proposta agonistica di alto valore. La fluidità della corsa è stata minata dal caldo e dall'afa, i crono ne hanno forse risentito, ma quanto espresso è stato significativo.
Il successo è andato a Olivier Irabaruta (Quercia Trentingrana), l'atleta del Burundi sabato ha svolto il suo ruolo di lepre per portare Eyob Faniel sul passo del record italiano, dopo i 6 km sul passo dei 28', ieri pomeriggio, con una gara in rimonta, vince in 29'17", 2° posto per Onesphore Nzikwinkunda (Atletica Casone Noceto) in 29'59", chiude il terzetto dei migliori l'azzurro Said El Otmani (Esercito) in 30'11" che aveva preso il comando della gara per pagare pegno nella seconda.
In campo femminile il successo va all' "ucraina di Roma" Sofiia Yaremchuk (Acsi Italia Atletica) in 33'47", 2° posto per Maria Chiara Cascavilla (La Fratellanza 1874 Modena) in 34'26", 3° posto per la biellese Fatna Maraoui (Esercito). La pluricampionessa italiana della 10 km su strada chiude in 34'34".
Tra i piemontesi si segnala il 10° posto di Francesco Carrera (Atletica Casone Noceto) in 31'17" e il 7° fra le donne di Sara Brogiato (Aeronautica) in 35'53".
Foto a cura di Gianluca VANNICELLI/FIDAL Lazio
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