venerdì 11 settembre 2020

Caster Semenya: rigettato il ricorso dell'atleta alla Corte Suprema svizzera. Per gareggiare negli 800 metri dovrà diminuire il livello di testosterone

Fallisce anche l'ultimo tentativo di ricorso di Caster Semenya
La Corte Suprema svizzera ha rigettato il ricorso presentato dai legali dell'atleta contro il pronunciamento del Tas di maggio 2019. 

Secondo la sentenza la Semenya non potrà gareggiare su distanze comprese tra i 400 e il miglio a meno che non si sottoponga a delle cure ormonali per diminuire il tasso di testosterone che l'atleta produce naturalmente. 

Nel 2011 infatti la IAAF aveva introdotto un regolamento sull'iperandroginismo che impone nelle atlete dei livelli massimi di testosterone  per gareggiare nelle distanze superiori ai 400 metri, questo per non trarre dalla naturale produzione di ormoni maschili un vantaggio competitivo.
 
La Semenya si è battuta per non doversi sottoporre alle cure ritenute ingiuste e discriminatorie. I suoi legali dopo il rigetto del ricorso hanno dichiarato : "L’appello è stato respinto, ma è stato chiarito che la federazione internazionale, chiedendo alla nostra assistita di sottoporsi a interventi ormonali, ne ha pesantemente minacciato l’integrità fisica. Tali pratiche, infatti, sono sconsigliate, perché producono effetti negativi e, inoltre, non sarebbero certo figlie di una libera scelta"

Molto delusa anche l'atleta che comunque non si arrende, non effettuerà le cure, ma non rinuncerà nemmeno alla pratica dell'Atletica leggera. Non potendo gareggiare nella distanza a lei più congeniale, gli 800 metri, tenterà la qualificazione ai Giochi Olimpici nei 200 metri, distanza esclusa dal regolamento IAAF.




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