I nomi sono davvero importanti a partire dal panorama italiano: Jacobs, Bogliolo, Fabbri, Vallortigara, Trost, Bongiorni, Siragusa, Randazzo, Scotti. Da oltre confine annunciati atleti di caratura come la campionessa del mondo dell’eptathlon Katarina Johnson-Thompson che correrà i 110 hs, Laura Muir e Jemma Reekie nel doppio giro di pista, Andrew Pozzi nei 110 hs.
La vera stella sarebbe stata il campione del mondo, olimpico e detentore del WR dei 400 metri (43'03"): Wayde Van Niekerk. Per lui pettorale n° 1 e come potrebbe essere diversamente per un atleta che ha segnato la storia del "giro della morte". Il sudafricano avrebbe ripreso l'attività agonistica dopo quasi tre anni. Nell'ottobre 2017, durante una partita di beneficenza di "touch rugby" (invece del placcaggio si "tocca" l'avversario per fermarlo) il ginocchio destro cedette ad una torsione. Risultato? Rottura del crociato e altri piccoli guai che sommati l'hanno fermato per due anni.
Un incubo per un atleta del suo calibro, un momento estremamente difficile anche dal punto di vista psicologico con l'incertezza sul rientro duranti i lunghi mesi di fisioterapia. Quel momento sembrava arrivato. In una intervista su Il Piccolo di Trieste dichiarava che la sua corsa verso Tokyo per mantenere lo scettro sarebbe partita proprio da Trieste con l'obiettivo di essere il primo uomo a scendere sotto i 43", come naturale evoluzione del suo percorso di atleta.
Il 1° agosto 2020 dunque sarebbe stato il giorno del rientro alle gare, di nuovo nel suo 400, quello che ha e ci ha regalato grandi emozioni. Così non sarà. Nella serata di ieri è circolata la notizia che il campione sudafricano, in ritiro a Gemona, è risultato positivo al Covid19 e dunque dovrà saltare giocoforza il suo rientro.
L'evento che andrà in scena fra qualche ora non sarà aperto al pubblico nel rispetto delle norme anticovid, ma sarà trasmetto in diretta streaming su atletica.tv a partire dalle 18:40
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